gesù parla2VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

RIFLESSIONE

8 settembre 2013
CHI AMA SOFFRE E S’OFFRE
23ma domenica del Tempo Ordinario C

Come si fa a mettere Cristo prima del padre e della madre,
della persona amata, dei figli, prima di se stessi, prima di tutto?
Cristo non ci sta chiedendo troppo?

In realtà ciò che chiamiamo “amore” non sempre è amore.
L’amore possessivo non è vero amore.
L’amore che risucchia l’altro non è vero amore.
L’amore a contratto o a ricatto non è vero amore.
L’amore senza sacrificio non è vero amore.

È davvero amare la vita non mettermi mai in gioco
e usare gli altri, compreso il Signore, per stare bene io?
È davvero amare la vita l’usare ogni mezzo possibile
alla faccia di tutti e di tutto avere ciò e chi mi piace?

È tutta questione di priorità e di precedenze.
Nella vita non c’è mai o tutto bianco o tutto nero.
Occorre guardare le sfumature delle cose nel loro profondo.
“50 sfumature di grigio”, dice un fortunato romanzo recente.

Il “di più” di Gesù non è un rifiuto ma un giudizio di verità.
Il centro focale non è sulla rinuncia, ma sulla conquista.
Se “Dio è amore”, il suo interesse non è rovinare i legami,
ma le “patacche” dell’amore. Ciò che sembra ma non lo è.

Ci suggerisce la lente d’ingrandimento della crisi, della tensione,
perché il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza.
L’odio è amore stropicciato, sciupato, inquinato, ammalato.
L’odio è carenza di amore. L’odio è ricerca di amore maggiore.

Il metro è “la croce” cioè il massimo dell’odio e dell’amore:
il più grande gesto di odio dell’uomo che uccide l’innocente
è il più grande gesto di Dio dentro un amore che si dona.

Sulla croce Gesù soffre e s’offre. Chi ama soffre e s’offre.

L’odio e l’amore sono quindi in realtà due poli energetici
come lo sono uomo e donna, notte e giorno, luce e ombra,
estate e inverno, vita e morte, positivo e negativo.
La notte buia non è nemica dell’alba, ma ne è il suo utero.

Gli antichi greci parlavano di unità tra “eros e thanatos-morte”.
Catullo, tra i latini, canta in poesia “odi et amo”.
“Il mio unico amore nasce dal mio unico odio”, Shakespeare
fa dire a Romeo che sente paralizzare il suo cuore quando
realizza che Giulietta è figlia del suo peggiore nemico.

Il frutto di questo abbraccio di amore e odio è il dubbio.
Per questo fede e amore hanno in sé sempre il dubbio,
come la luce genera l’ombra e l’ombra sfida la luce.
Il dubbio è una fiducia in crescita. Ciò chiede una sorgente.
Il dubbio è una fiducia in cammino. Ciò esige un traguardo.
L’amore cioè non può mai bastare, né può mai essere colmo.

Gesù ci spinge a una lotta continua per un “di più” in amore.
Dio non vuole distruggere i nostri rapporti,
ma ce li fa illuminare nella verità del loro vero valore.

Ci sono etichette di amore – come genitore, fratello, marito –
che spesso sono preziose scatole mai riempite o svuotate.
Per questo Gesù parla di calcoli per misurare le forze
o per arrivare alla fine di un progetto. Se no sei ridicolo.
La cultura ha un prezzo, così l’arte, lo sport, la moda…
Perché allora il nostro amore è una gara al risparmio?
Nei sentimenti andiamo sempre alla ricerca dei saldi.
In amore ogni risparmio è un tradimento.

Dio mettendoci davanti un “di più” discriminante e giudicante
ci dice: tra il cuore e il cervello scegli sempre il cuore,
ma fallo con il cervello!