La porta del rinascimento Francese

Castello di Fontaine BlueIl vecchio castello di Fontainebleau era già utilizzato alla fine del XII secolo come residenza estiva, da re Luigi VII, per conto del quale San Tommaso Becket consacrò la cappella. L’attuale ricostruzione fu voluta da Francesco I che fece erigere da Gilles le Breton la maggior parte degli edifici della Cour Ovale, tra cui la Porte Dorée, entrata meridionale.

Questo edificio è uno degli esempi di architettura del sedicesimo secolo e rappresenta una sintesi tra la scuola francese e quella italiana. La galleria di Francesco I, con i suoi affreschi incorniciati in stucco da Rosso Fiorentino, venne creata tra il 1522 ed il 1540, e rappresenta la prima grande galleria decorata della Francia.

La Salle des Fêtes, durante il regno di Enrico II, venne decorata da pittori italiani dando forma al cosidetto “stile Fontainebleau” che combina scultura, lavori in ferro battuto, pittura, stucco ed intarsi, mentre per gli esterni introdusse i giardini parterre.
Lo stile Fontainebleau unì pitture allegoriche e forme plastiche, oltre ad arabeschi e grottesche; queste opere sono famose per mostrare incisioni raffinate e dettagliate dove gli ideali di bellezza femminile privilegiano piccole teste sopra lunghi colli, torsi lunghi, seni piccoli ed un ritorno alla bellezza del tardo gotico. Il Castello, contornato da una serie di giardini che si estendono su ben 115 ettari, è stato dimora dei sovrani di Francia fino a Napoleone III e la struttura riflette le varie epoche in cui è stato abitato.
Il castello divenne il modello per i regnanti di tutta Europa fino all’edificazione di Versailles, e rappresentò uno dei più notevoli centri del manierismo europeo. Possiamo dire che il Rinascimento arrivò in Francia passando per Fontainebleau. Attorno alle rovine della Foresta di Fontainebleau, ex parco reale dedicato alla caccia e rinomata per la sua biodiversità e la sua estensione, è cresciuta la città di Fontainebleau, una piccola cittadina di circa 17 000 abitanti situata, nell’Ile de France, a 65 km a sud di Parigi.
Oggi, il castello di Fontainebleau offre ai visitatori i suoi tesori. Parte del castello può essere visitata con biglietto a pagamento e visita libera (l’ingresso è gratuito la prima domenica del mese), mentre il Museo Napoléon e Fontainebleau sotto il Secondo Impero si possono fare solo con visita guidata in orari prestabiliti.
La visita libera occupa circa un paio d’ore, e permette l’accesso alle Sale Rinascimentali, alla Cappella della Trinità, agli Appartamenti Reali, alla Galleria di Diana e all’Appartamento Interno dell’Imperatore. Il biglietto permette anche la visita al Salone e al Museo Cinese dell’Imperatrice Eugenia.
L’ingresso principale è dal cortile del castello detto “White Horse”, caratterizzato dalle sue due rampe di scale a ferro di cavallo, forse ispirate ai lavori del Bramante in Vaticano, e deve il nome ad un’antica statua equestre di Marco Aurelio costruita nel centro della corte. In questa area vi era un ex convento di una comunità religiosa fondata da San Luigi, che Francesco I progressivamente demolì negli anni del suo regno.

Significato storico

I visitatori come noi con al seguito bambini e muniti di passeggino, vengono invitati a lasciare in deposito il proprio e dotati di passeggini forniti dalla direzione, al fine di evitare possibili danneggiamenti alla pavimentazione interna del castello. In tal modo possiamo iniziare la visita.
Giunti alla Galleria Francesco I ci troviamo immersi in uno straordinario insieme di elementi decorativi rinascimentali. Il re pretese che si realizzasse un tipo di decorazione fino a quel tempo sconosciuto in Francia, che unisce l’affresco e gli stucchi. Situato al primo piano di un ala costruita nel 1528 con la funzione di collegare gli appartamenti reali alla cappella della Trinità; è lunga 60 mt con 6 mt.di larghezza, diciamo un “corridoio” fatto a misura di re.
L’iconografia della galleria, ricca di riferimenti alle antichità, è una esaltazione del potere regale illustrante le virtù del proprietario: la saggezza del re nell’evitare i pericoli, cercando la pace e l’armonia. La Sala delle feste, iniziata sotto Francesco I, è una loggia in stile italiano con grandi archi e un monumentale camino.
L’ambiente non appare oggi come in origine è stato costruito: il ricco soffitto ligneo a cassoni, ispirato ai modelli italiani, è stato inserito successivamente ricoprendo le originarie volte a botte. Nella Camera dell’imperatrice l’arredamento è ricostruito cercando di riprodurne lo stato originale, il che spiega la presenza della balaustra intorno al letto. I muri sono coperti con brossura, ed il tutto è riccamente arredato.
Trasformata da Napoleone nella Sala del Trono nel 1808, già prima del diciassettesimo secolo era la camera del re e questo rappresentava il più importante spazio nel castello, dove era simboleggiato il potere dei sovrani. Come nella camera dell’Imperatrice, la decorazione è ricostruita; la parte centrale del soffitto e al di sopra del trono sono la parte più antica. Un ottimo lavoro di recupero è stato fatto per le due porte su ciascun lato del camino.
L’arredamento è in stile Impero Napoleonico (trono, mensole, candelabri, ecc …), sopra il camino un ritratto di Luigi XIII posto, nel 1837 in memoria di quello esistente e che è stato bruciato durante la Rivoluzione. Napoleone vi aveva posto il suo. Ed eccoci alla Cappella della Trinità. L’attuale edificio, ha preso il posto della cappella di un convento fondato da San Luigi e assegnata allordine dei Trinitari (da qui il suo nome) per la creazione di un ospedale.
La decorazione della volta è opera del pittore Martin Freminet completato nel 1608. Il tema è la storia della redenzione del genere umano, tra cui troviamo l’Apparizione di Dio a Noè (sopra la galleria), L’Annunciazione (dietro l’altare), Cristo alla prova (al centro). Si racconta che il futuro Luigi XIII, a 7 anni si arrampicava sui ponteggi, al fine di contemplare l’opera del pittore con il quale ha imparato a disegnare.
L’altare è opera dello scultore italiano Francesco Bordoni. Lo scultore ha dato i tratti di Luigi XIII alla statua di San Luigi (a destra degli altari) e quelli di Enrico IV alla statua di Carlo Magno (a sinistra). L’abside dell’altare fu dipinto da Jean Dubois e rappresenta la Santissima Trinità durante la deposizione dalla croce. I balconi senza ornamenti su entrambi i lati degli altari, sono stati progettati per musicisti e cantanti. I Piccoli appartamenti sono situati al piano terra del castello e sono stati costruiti dal 1808 su richiesta di Napoleone.
Furono ricavati dagli appartamenti originari del re. Vi si ti trova un appartamento per l’imperatore e un appartamento per l’imperatrice, prima occupato da Josephine poi dal 1810 da Marie-Louise. Il “piccolo appartamento” dell’imperatore include una camera e due salotti, una biblioteca e ufficio topografico e dei locali per i collaboratori. Nel piccolo appartamento privato dell’imperatrice oltre alla camera troviamo il bagno e i locali di soggiorno e di studio, in cui Maria-Luisa poteva dilettarsi nella pittura, la musica o il ricamo.
Passiamo infine alla “Mostra e Museo cinesi dell’imperatrice Eugenia”. Situato al piano terra del castello, in comunicazione diretta allo Stagno delle Carpe, al Giardino e al Cortile della Fontana, queste quattro camere sono state costruite nel 1863 su richiesta dell’imperatrice Eugenia. Notevole il lavoro resosi necessario per creare dagli spazi esistenti un’anticamera, un salone-galleria, un ampio salotto e il museo cinese.
In questi luoghi l’imperatrice ha collezionato numerosi tesori darte dell’Estremo Oriente, oltre a quelli donati dagli ambasciatori del Siam in occasione della loro accoglienza a Fontainebleau nel 1861. Queste camere, arredate in tipico stile Secondo Impero erano utilizzati principalmente per serate intime della Corte. Aperto al pubblico dal 1986, il “museo Napoleone” occupa più stanze dell’ala Luigi XV.
Si compone di ricordi storici relativi a Napoleone e la sua famiglia durante l’Impero (1804 – 1815) ed è un complemento indispensabile per la visita dei grandi e piccoli appartamenti. Dipinti, sculture, mobili e oggetti d’arte, pezzi di mobili, armi e decorazioni ricordano la memoria della famiglia imperiale e dimostrano la ricchezza e la diversità delle arti decorative del primo Impero.
Le opere evocano, lo splendore della tavola imperiale, i doni per l’imperatore, la sua carriera militare e la sua vita quotidiana, mentre l’imperatrice Maria -Louise, il re di Roma, la Signora Madre e fratelli di Napoleone sono rappresentati da ritratti o oggetti a loro appartenuti. Situato presso lo “Stagno delle Carpe”, il cortile di La Fontaine è limitato da tre ali costruite in tempi diversi.
L’impressione di unità del complesso è dato dalle facciate coperte con pietra sul modello della preesistente ala ovest, conosciuta come la Regina Madre. Il nome della Corte Fontana è dato dalla fontana del Primaticcio in origine sormontata da una statua di Ercole di Michelangelo e sostituta poi dalla statua di Ulisse (Petitot) posta nel 1824.
Il giardino inglese ha preso la sua forma attuale dal 1812. Un fiume artificiale, tortuose viuzze, o boschetti di alberi di varie specie, sculture in ogni angolo. Gli alberi oggi visibili, appartengono alle specie coltivate la maggior parte nel tempo di Napoleone. Una piscina immersa nel cavo di un boschetto al fondo del giardino segna l’ubicazione della leggendaria Belle Eau, fontana che ha dato il suo nome al castello. A sud del castello, il grande “parterre” del giardino francese.
La vista abbraccia parte del castello dal Golden Gate con le sue logge sovrapposte nel corso degli anni al Tribunale, gli edifici in pietra arenaria, mattoni e gesso, le grandi finestre della sala da ballo, la cappella e la porta Dauphine (coronata con una cupola). Il bacino centrale è decorato con un grande calderone (1817), ovvero una fontana conosciuta come la “pentola bollente”.
Giù, a est, si affaccia Cascades, di oltre 80 ettari e attraversata dal Canal Grande di quasi 1200 m. Il Giardino di Diana deve il suo nome alla fontana ornamentale con la statua di Diana. Costruito nel 1603 da Francini, spogliato di alcuni dei suoi bronzi durante la Rivoluzione, poi in parte restaurato da Napoleone nel 1813, ha visto restituito nel 1964 il suo aspetto originario. Cani e teste di cervo sono dello scultore Pierre Biard (1603).
Un luogo certamente da non perdere, ricco di storia, con un parco immenso che si lascia sorseggiare e gustare senza fretta alcuna e che ci aiuta a ripercorrere i tempi e gli sfarzi dei regnanti di Francia.

Visite Guidate

Cittadina di Fontaine BlueI due circuiti supplementari comprendono la visita guidata (in francese, inglese e italiano) al “Musée Napoléon” et “Fontainebleau sous le Second Empire”, essi hanno una durata di poco più di 1 ora.
Le visite guidate partono alle 10,30 e alle 15,30 per il Musée Napoléon, e alle 11,30 e alle 14,30 per Fontainebleau sous le Second Empire.

Le Musée Napoléon, situato al primo piano nell’ala Luigi XV, espone ricordi storici riferiti alla figura di Napoleone I e alla sua famiglia. Il Secondo Impero è una visita mirata ai relativi spazi presenti nel castello, tra questi il Teatro di Napoleone III e il Museo Cinese (Musée Chinois).

Orario: Il Castello di Fontainebleau è aperto tutti i giorni (resta chiuso il martedi, il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre).
Orario: da ottobre a maggio: dalle 9,30 alle 17; da giugno a settembre dalle 9,30 alle 18.
I Giardini sono aperti dalle 9 alle 17 da novembre a febbraio; dalle 9 alle 18 in marzo, aprile e ottobre; e dalle 9 alle 19 da maggio a settembre.
Biglietti: 12,5 € (intero) e 11 € (ridotto), per due visitatori: 19 €/16 €. Biglietto per il solo circuito principale 8 € (intero) e 6 € (ridotto).
L’ingresso è gratuito la prima domenica del mese, e ai minori di 18 anni. Le audioguide sono comprese nel prezzo.