gesù_discepoliVANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

RIFLESSIONE

29 giugno 2014

PIETRO E PAOLO: LUCI E OMBRE
Solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli

Il meteo ballerino di queste settimane tra sole e pioggia ci mostra una realtà della natura che oggi diventa riflessione:
più il sole è forte e splendente, più ci sono ombre scure.

Una giornata che non ha ombre, non è una bella giornata, ma è una giornata uggiosa e malinconica.
Se e quando vedo ombre nella vita è perché c’è il sole.

Con questa chiave di lettura, come un dialogo tra luce e ombra, guardiamo ai Santi Pietro e Paolo che oggi ricordiamo.

Pietro, discepolo forte e generoso, il primo capo della Chiesa, per paura, in quel cortile buio, giura di non conoscere Gesù.

Paolo, deciso nemico di Cristo e persecutore dei Cristiani si mette in viaggio per testimoniare con coraggio il Risorto.

Nell’uno o nell’altro caso, potremmo dire, come succede spesso, si nasce piromani e si muore pompieri.

La santità non è brillare di luce e non avere contraddizioni, ma è riconoscere la sorgente della luce, avere il coraggio di mettersi di fronte ad essa e lasciare che la luce faccia vedere anche le nostre ombre.

La santità è il segreto della concretezza, del prendere in mano la propria vita e metterla alla luce, come Pietro che proprio nel mezzo del tradimento ha saputo incontrare lo sguardo tenero di Gesù, come Paolo che diretto con rabbia sulla strada di Damasco ha saputo cambiare la direzione della propria vita.

Chiediamo in regalo ai Santi Pietro e Paolo 3 loro caratteristiche:
la capacità e il coraggio di guardare dentro, avanti e intorno.

• Uno sguardo DENTRO
Ė il coraggio di prendere in mano la vita, di chiamare le nostre ombre con il loro nome.
La santità è avere anche il coraggio di piangere, perché le lacrime, ci insegnano Pietro e Paolo, sono il migliore collirio per riuscire a vedere bene la verità di noi stessi e della nostra vita.

• Uno sguardo AVANTI
È il coraggio di non accontentarci
di guardare alla punta delle nostre scarpe, ma di alzare la testa per cercare sempre nuovi orizzonti.
La santità è avere il coraggio di andare oltre.
Dio non si arrende mai neppure di fronte ai nostri fallimenti.

• Uno sguardo INTORNO
È il coraggio di fidarci di chi abbiamo vicino.
Ogni sguardo, ogni sorriso, ogni pacca sulla spalla ma anche ogni fatica, ogni litigata, ogni ferita se ci fanno crescere, sono un dono del Signore per spingere, sostenere, raddrizzare la nostra vita.

Più la luce è forte, più si vedono le ombre dentro, avanti, intorno.
Luce e ombre sono la materia con cui è impastata la storia.
Dovremmo imparare a sfogliare le pagine della nostra vita come si leggono le pagine della Bibbia:
non “contano” le conquiste né si vantano successi, ma “raccontano” peccati perdonati e errori da cui ci si è rialzati.

Pietro e Paolo insegnandoci lo sguardo dentro, avanti e intorno ci dicono che Dio sa fare luce anche con delle lampadine rotte, che Dio sa scrivere dritto anche sulle nostre righe storte.

“Non abbiate mai paura dell’ombra. È lì a significare che vicino, da qualche parte, c’è una luce che illumina” (Ruth E. Renkel).