VANGELO DI RIFERIMENTO

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.


RIFLESSIONE

22 luglio 2012

PRENDERE IN MANO LA VITA O RINCORRERLA?
16ma domenica del tempo ordinario B

Chi non è capace di guidare la propria vita sarà sempre condannato a rincorrerla.
Sai di essere capace di guidare la vita solo se sei in grado di fermarla.
È facile mettere in moto una macchina e sfrecciare ad alta velocità, ma solo se sai guidare sai frenare e sai fermarti senza schiantarti.
Venite in disparte, in un luogo solitario e riposatevi un po’!
Sono queste le parole di Gesù che ci riportano a una delle virtù che oggi è fra le meno praticate: la capacità di sapersi fermare.
Noi, come i discepoli, ci troviamo pieni, forse ingolfati, di incontri, di fatiche, di storie, di sentimenti con i piedi consumati a correre sulle solite strade di sempre, per le solite cose di sempre.
Noi, come la folla, ci troviamo appesantiti dal fardello di un anno di vita e di lavoro da raccontare e da raccontarci, zavorrati dalle mille solite questioni che complicano la vita, con quella fatica esistenziale che logora ogni sogno e ogni desiderio.

Potremmo dire che Gesù ci consegna il comandamento dell’estate: divertiti e riposati!
Due parole con una densità spirituale incredibile!

Divertiti!
Una parola che deriva dal latino “de-vertere”: cambiare direzione.
Divertiti: cambia direzione del tuo guardare, cercare, correre.
Guardati dentro più che intorno, guarda a te stesso più che agli altri.
Cerca te stesso: parla e ascolta un po’ di più il tuo cuore.
Corri a provare a volerti bene un po’ di più, a darti attenzione.

Riposati!
È una parola composta: “ri-posati”, ri-mettiti a posto, ri-posizionati.
Ri-metti ordine, ri-posa le cose al loro posto, nella giusta priorità.
Ma anche ri-metti (= metti nuovo) amore, attenzione, tenerezza verso te stesso, verso chi ami, verso Dio.
Se si legge attentamente la pagina biblica della creazione in Genesi come vetta e sintesi della sua opera, Dio fa la “ri-creazione”.
Il riposo del settimo giorno è un luogo sacro, è un dono premuroso.
“Ricreazione” nasconde sotto il ricordo della campanella scolastica un senso densissimo: è creazione nuova, è opportunità favorevole per accorgerci e per gustare chi e cosa ci viene donato ogni giorno.
Un tempo dove ti crei di nuovo, dove, come ha fatto Dio con Adamo, prendi in mano la tua vita e la modelli.

Chiediamo a Dio di insegnarci a divertirci, a riposarci, a ricrearci.
Non è avere la testa sulle nuvole, ma far scendere il cielo sulla terra.
Non è solo tempo “libero”, ma ci auguriamo sia tempo “opportuno”.

Per fare questo, come Gesù, dobbiamo imparare a trovare una barca.
La barca dell’interiorità, con le bianche vele gonfie del silenzio.

Una barca che ci faccia galleggiare sulle onde del mare profondo dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri.
Una barca che ci faccia attraversare le onde alte delle preoccupazioni che ci sballottano o nelle quali abbiamo paura di affogare.

Attenti, dopo aver preso questa barca, ci dice il Vangelo di oggi ci ritroveremo ancora tutto dall’altra parte, sull’altra sponda.
Abbiamo letto: “la folla li aveva preceduti”. E allora a che serve?
Se abbiamo sprecato il tempo del riposo dovremo rimetterci a correre per scappare per non farci afferrare e saremo subito tristi.
Se invece avremo usato e goduto di questo tempo opportuno troveremo forza nuova per guardare in faccia alla realtà di sempre.

Vieni in disparte: ri-posati, di-vertiti, ri-creati. Ci dice Gesù.
Ricordati che chi non è capace di frenare la propria vita sarà sempre e solo condannato tristemente a rincorrerla.
Chi è capace di divertirsi, di riposarsi, di ricrearsi “pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, pretende anima invece di denaro, lavoro invece di occupazioni, passione invece di trastullo” (Hermann Hesse, Il lupo della steppa).