VANGELO

santi

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

RIFLESSIONE

1 novembre 2013

RITAGLIARE STELLE
Solennità di tutti i Santi e commemorazione dei defunti

“Dai ricordi taglierò stelle e le distribuirò nel cielo
così tutti si innamoreranno del buio”.

Ho trovato in questi giorni questa citazione e mi ha fatto pensare
ai quei Santi che sono sugli altari e nelle nicchie dorate
e a quei Santi più nostrani che sono i nostri cari morti.

Noi diciamo dei Santi e dei morti che sono in cielo,
ma soprattutto per la mancanza essi sono avvolti dal buio.
Ci mancano e di loro abbiamo dei ricordi luminosi,
che a volte di colpo emergono dal cuore e vengono a galla
nella mente, facendo germogliare subito un sorriso.

Non siamo qui per celebrare il “loro” passato,
ma per prendere in mano il “nostro” presente e il nostro futuro.

I Santi ci insegnano oggi a diventare artigiani di noi stessi
e non consumatori di un prodotto surgelato e preconfezionato
come troppo spesso ci riduciamo ad essere.
L’opaco delle situazioni e il grigiume del “tanto è sempre così”
ci appiattiscono, ci anestetizzano, ci rendono rassegnati.

L’artigiano insegna a vedere ogni giornata come sfida.
Ha la curiosità di scoprire modelli e la furbizia di copiarli.
Accetta volentieri consigli che lo migliorino.
Sa che la ripetizione regolare di gesti o di piccole fatiche
lo aiuterà a perfezionarsi per arrivare a nuovi risultati.
L’artigiano ha come compagno di ogni giorno la pazienza.

I Morti ci insegnano oggi a guardare alle cellule del nostro corpo:
sono circa 30 miliardi e la maggior parte si rigenera in 3 anni.
Siamo sempre diversi dentro, pur apparendo identici fuori.

Chiediamoci seriamente se la nostra interiorità
si rivitalizza almeno quanto le cellule del nostro corpo
o anche solo quanto i vestiti del nostro armadio.
Pensando a 3 anni fa dovrebbe essere quasi tutta nuova.
Se è cambiato poco o nulla ci serve un esame di coscienza.

Don Pino Puglisi era un parroco antimafia a Palermo
(che Papa Francesco ha proclamato beato lo scorso maggio).
Viene ucciso il giorno del suo compleanno nel 1993.
Prima del suo funerale qualcuno mise un lenzuolo sulla chiesa
con scritto: “La mafia è forte, ma Dio è onnipotente”.

La mia debolezza è forte, la mia voglia di arrendermi è forte,
la mia negatività è forte, la morte è forte. Ma Dio è onnipotente.

L’onnipotenza di Dio non è salvare dalla morte, ma nella morte.
La morte crea buio, la fragilità avvolge di notte,
fallimenti, errori, debolezze, colpe dipingono tutto di nero.

La fede nel Dio di Gesù Cristo crocifisso e risorto è il coraggio
di prendere il tessuto della vita, con i suoi strappi e le sue toppe,
e accorgerti che è talmente prezioso che puoi ritagliarne stelle.

Queste schegge di luce, che sono i ricordi, li puoi seminare
e spargere nella quotidianità, tra le nuvole grigie e i temporali.
Il miracolo della santità è non illuminare il cielo nero di colori,
questo Dio lo lascia fare ai fuochi artificiali di chi vuole incantare
per un attimo, poi però non resta che l’acre odore di bruciato.

Il potere delle stelle, invece, è di farti innamorare del buio.

I Santi, anche quelli nostrani che sono i nostri morti,
sono queste stelle, queste schegge di luce nel nostro buio.
Ci guidano, ci fanno alzare la testa, ci dicono che c’è una luce.
Questa è l’onnipotenza di Dio in cui i Santi vivono,
da qui lo stile del rinnovamento artigiano della nostra interiorità.

Nessuna notte è così lunga da impedire al sole di risorgere.
Nessuna morte è così buia da impedire a Cristo di farti risorgere.