A cura del gruppo Facebook “Campane una passione Friulana”
le campane della Chiesa di Vicenza dedicata a Santa Caterina dall’Alessandria, sita Contrà Santa Caterina 64

 

Ecco alcune informazioni prese da Wikipedia sulla Chiesa di Santa Caterina
 
All’inizio della contrada del Colle in Borgo Berga – oggi contra’ Santa Caterina – nella primavera del 1190[1] si insediò una domus Patarinorum, in realtà una comunità di Umiliati, in un momento storico in cui questo movimento era stato scomunicato da papa Lucio III con la bolla Ad abolendam, durante il sinodo di Verona del 1184, che accomunava gli Umiliati a catari e patarini.
 
L’insediamento si stabilizzò nella contrada e anzi – avvenuta la riammissione del movimento nell’ambito della Chiesa nel 1201 – assunse la strutturazione in tre gruppi, voluta da papa Innocenzo III. Nel 1215 gli Umiliati costruirono il monastero di Ognissanti, presso il quale avevano una casa, la domus de subtus o casa di sotto. Nel 1292, presso una loro seconda casa, quella detta de medio, costruirono la chiesa dedicata a santa Caterina di Alessandria. La prima pietra fu posta dal vescovo Pietro de Saraceni, ma gli Umiliati tennero a far presente che essi dipendevano non dalla diocesi, ma direttamente dalla Santa Sede; il vescovo accettò, in cambio del versamento annuo di due libbre di cera e una d’incenso ai canonici della cattedrale.
 
Contemporaneamente e attiguo alla chiesa, sul lato sinistro, venne costruito anche il monastero, che però non riuscì a durare a lungo. Verso il 1320 e a motivo di difficoltà di ordine economico restò senza fratres e passò dapprima agli Umiliati di Ognissanti, poi nel 1326 alle monache benedettine di San Donato di Barbarano, che acquistarono chiesa e monastero per trasferirsi in città. Ad esse nel 1420 si aggiunsero quelle di San Biagio Vecchio, dopo un processo celebrato contro di loro, a causa della paurosa decadenza morale e religiosa in cui erano cadute.
 
La chiesa e il monastero in età moderna
Nel corso del XVI secolo il monastero era abbastanza fiorente, con la presenza di una trentina di monache: lo testimonia la relazione della visita effettuata nel 1584 dal cardinale Agostino Valier – una ricognizione conseguente ai decreti tridentini – che descrive la chiesa parva, tota elegans (“piccola, tutta elegante”), con il tetto e il pavimento in laterizi, un unico altare dedicato a santa Caterina.
 
Negli anni venti del Seicento la chiesa subì un ampliamento, con l’aggiunta di un secondo altare e forse del coro[6], ma fu poi quasi completamente ricostruita con il completamento della facciata nel 1672, grazie soprattutto al consistente finanziamento del giurista vicentino Giovanni Maria Bertolo, che provvide con grande munificenza, oltre che al rifacimento di questa chiesa, anche a quello di diversi altri edifici religiosi di Borgo Berga. Quasi certamente egli si avvalse, per il progetto, dell’amico architetto Antonio Pizzocaro.
 
Le vicende in età contemporanea
Con la caduta della Repubblica veneta tutto cambiò. Il monastero, che ormai contava un esiguo numero di suore, fu occupato dalle truppe austriache nel 1798, quando il Veneto fu ceduto all’Impero asburgico. Ritornati i francesi, con il decreto napoleonico del 1806 le monache furono concentrate nel convento del Corpus Domini e con quello del 1810 che disponeva la soppressione degli ordini religiosi il monastero di Santa Caterina passò definitivamente al demanio.
 
Alla chiesa di Santa Caterina, con la riorganizzazione napoleonica del sistema ecclesiastico, furono invece affidate le funzioni di parrocchia con giurisdizione sul Borgo Berga, fino ad allora esercitate dalla chiesa di San Silvestro.
 
Il demanio destinò gli ambienti dell’ex monastero a caserma per i militari di passaggio – veniva chiamata Caserma di Infanteria – e tale restò per oltre un secolo. Nel 1928 era sede della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, organizzazione paramilitare fascista.
 
Verso la fine del secolo scorso il chiostro fu quasi totalmente demolito – ne resta solo un tratto sul fianco sinistro della chiesa – e sull’area che esso occupava venne costruito un complesso scolastico, destinato alla scuola secondaria Maffei. Di recente,[quando?] durante lavori di restauro della chiesa, al di sotto della sala capitolare dell’ex monastero, utilizzata dalla parrocchia, è stata scoperta una monumentale cripta che risale al 1326.