Oggiono (Ugiòn o Vugiòn in dialetto brianzolo è un comune italiano di 8.884 abitanti della provincia di Lecco, in Lombardia.

La presenza umana sul territorio oggionese è documentata sin dai tempi più antichi. In località Boggia (Ello), non lontano da Trescano, è stata scoperta un’area con diverse stratigrafie antropiche. La più primitiva risulta essere un abitato del Neolitico Medio (V mill. a.C.). Storicamente, riguardo l’abitato di Oggiono, il ritrovamento più famoso è databile all’Età del Bronzo e si tratta di alcuni resti di tipo militare rinvenuti sulla strada per Ello, tra i quali un elmo. Tracce più evidenti di antropizzazione del territorio si hanno in Epoca romana. Sebbene i ritrovamenti (tombe con corredi funerari, monete e massi avelli) appartengano a fasi diverse, non è fuori luogo pensare che un tempo ci fosse stato un qualche tipo di insediamento romano.

L’origine della Pieve di Oggiono, con molta probabilità risale all’Epoca Longobarda (584-774 d.C.).

Altre tracce del periodo longobardo si ritrovano in parte nella toponomastica. Nel VI secolo sorse ad Oggiono un Battistero, sui ruderi del quale sarà edificato, nell’XI sec., l’attuale Battistero di San Giovanni Battista; nel VII sec. si diffuse anche ad Oggiono il culto di Sant’Eufemia di Calcedonia. All’epoca dei Franchi, Oggiono apparteneva al Contado di Milano ed era governata da un feudatario. Sembrava si trattasse di uno dei “Capitanei de Oggiono” , il quale si fece costruire il “Castellazzo”, vicino a dove oggi sorge Villa Sironi.

Per il resto del Medioevo e non solo, la realtà oggionese rimase fortemente legata alle fortune e alle vicissitudini del Ducato di Milano.
Grazie alla presenza di parecchi torrenti, cominciò a svilupparsi la lavorazione dei metalli e pian piano anche la lavorazione della seta.
Oggiono subì in seguito la dominazione spagnola e poi quella austriaca e visse in prima persona tutta la fase ottocentesca che portò all’Unità d’Italia. Riguardo al primo periodo da ricordare il 1614, quando re Filippo III di Spagna, concesse ad Oggiono il mercato, che ancora oggi[quando?] si svolge sotto la denominazione di Fiera di Sant’Andrea. Del 1629 invece, quando la peste colpì Oggiono, rimane a testimonianza la Chiesa del Lazzaretto (1715), costruita sul luogo di ricovero degli ammalati.

All’inizio del XX secolo, Oggiono era un esteso centro rurale, abitato prevalentemente da agricoltori. L’attività commerciale e artigiana era costituita da un centinaio di negozi, botteghe ed esercizi vari; quella industriale dalla lavorazione della seta.
Durante gli anni ’30 entrava in crisi l’industria serica, con la chiusura di filande e filatoi. Cominciarono, allora, a svilupparsi le industrie meccaniche, che poi negli anni del “boom” industriale, trasformarono il paese da centro prevalentemente agricolo a sede di importanti complessi produttivi di macchine utensili, tessili, di motori. Oggi[quando?], dopo la chiusura di alcuni grossi complessi industriali, la dimensione economica di Oggiono è costituita dalla aziende, piccole e medie, artigianali, del terziario e dei servizi.

1280px-Chiesa_di_Sant'EufemiaChiesa Prepositurale di Sant’Eufemia
La Chiesa Prepositurale di Sant’Eufemia, situata a fianco del Battistero fu edificata in stile Barocco nei primi del Seicento, sopra un precedente edificio romanico, di cui restano evidenti tracce stilistiche nel campanile. L’opera più importante all’interno della chiesa è il Polittico dell’Assunta tra otto santi, opera rinascimentale di Marco d’Oggiono. Si tratta di ben dieci dipinti a olio presumibilmente risalenti ai primi decenni del Cinquecento. Da non dimenticare è l’Organo Serassi, risalente alla metà dell’800; l’Altare Maggiore, costruito su disegno dell’arch. Bovara e il Crocifisso in legno del XV sec.

battistero oggionoBattistero.
Il Battistero di Oggiono, dedicato a San Giovanni Battista, è un monumento prestigioso e forse il più importante del paese.
Si tratta di una delle migliori testimonianze dell’architettura romanica del territorio. Fu edificato con l’attuale forma ottagonale intorno al secolo XI, sopra un precedente edificio (avente la stessa funzione), a pianta quadrata risalente al V-VI.
Tra i materiali costruttivi si trovano ardesia, arenaria, beola, calcare, tufo e serizzo.
L’interno del Battistero è decorato con numero affreschi di epoche diverse che vanno dal Romanico al Rinascimento.

Veniamo al Nostro Campanile

ecco una breve descrizione

campanile di oggionoILa parte inferiore della torre campanaria fin sopra le finestrine bifore (che hanno consentito una datazione coeva al battistero – sec.XI°) è quanto oggi resta dell’antica costruzione romanica.
La parte superiore è dovuta alla ricostruzione della fine del ‘700 e si innalza sul tronco del vecchio campanile (incorporato nel tempio), poco al di sopra del tetto della chiesa.
Il 20 agosto 1784 le 4 vecchie campane (la maggiore era datata 1725 con un diametro di m.1,50; la minore era del 1702; la seconda era del 1704; la terza del 1700) furono sostituite dalle 5 attuali, la maggiore della quali ha un diametro di m.1,85. Furono consacrate con i nomi:

la prima: Maria, Eufemia, Camilla
la seconda: Giovanni Battista, Benedetto
La terza: Ambrogio
La quarta: Carlo, Giuseppe
La quinta: Eurosia, Lorenzo, Agata

Il quadrante dell’orologio rivolto a sud è collocato in una elegante cornice di pietra arenaria sostenuta da due leoni.
Nei secoli passati la parte più alta del campanile è stata danneggiata da violenti moti atmosferici. Nel 1778 a causa di un fulmine caddero il globo e la croce sulla chiesa, danneggiando la sottostante cappella del Crocifisso. Nel 1797 dovette essere rinforzata la croce, colpita da un forte temporale. Il ciclone del 1898 fece crollare la guglia sulla sottostante volta della crociera, distruggendo l’affresco e gli ornati relativi.

Video 1

Concerto di 5 campane in Do3 crescente

Video 2

Distesa a 5 Campane per la Santa Messa Festiva ore 11.15

 

Fonti: Arcao

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