Era il dieci luglio 
di una terra senza colpa 
bambini nei giardini giocavano nel sole 
e l’aria era di casa, 
di sugo e di fatica 
e vecchi nella piazza 
parlavano d’amore 
e donne al davanzale 
lanciavano parole 
sepolte ormai nel ventre 
di madri perdute, 
perdute dal cielo 
proprio sopra di noi 
che restiamo a guardare 
morire le radici, 
i preti perdonare 
proprio sopra di voi, 
che vivete tranquilli 
nella vostra coscienza 
di uomini giusti, 
che sfruttate la vita 
per i vostri sporchi giochetti 
allora allora ammazzateci tutti! 
Noi siamo qui prigionieri del cielo 
come giovani indiani 
risarciteci i cuori, 
noi siamo qui, 
senza terra né bandiera, 
aspettando qualcosa da fare 
e che non porti ancora 
dei torroni a Natale, 
telegrammi 
“ci pensiamo noi” 
condoglianze! 
condoglianze!

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