051 Porto dAdda - ingresso Villa RossiI siti di interesse turistico nel territorio di Cornate d’Adda sono legati a filo doppio alla presenza del fiume che, oltre ad avere influenzato in modo evidente i toponimi, ha condizionato gli insediamenti umani nel corso del tempo.

 Numerose le ville patrizie disseminate nelle frazioni (Villa Biffi Sormani a Cornate, Villa Sandroni con il suo parco pubblico a Colnago e Villa Monzini a Porto, nonché la zona di Villa Paradiso) ma l’attrattiva maggiore é costituita dalle magnifiche centrali idroelettriche “Bertini” ed “Esterle”, gestite dalla Società Edison S.p.A.

Itinerario Storico – Artistico

centrale EsterleLe due centrali sono ovviamente poste sulla sponda destra dell’Adda, lungo l’alzaia, per sfruttare il naturale movimento delle acque. La Bertini, attivata nel 1898 tramite una derivazione presa all’altezza della prima conca del Naviglio di Paderno, rappresenta un prezioso repertorio di ricerca stilistica fra richiami neo-classicheggianti e citazioni decorative desunte dalla tradizione locale; per le sue particolarità costruttive fu a lungo annoverata fra le prime in Europa.

In occasione del centenario ha inoltre goduto di un “restyling” che ha di fatto permesso di riscoprirne la bellezza un po’ austera e quella magnifica, ormai in troppe occasioni perduta, capacità di coniugare le necessità funzionali di un edificio con la bellezza estetica.
Un’idea di “tecnologia poetica” che accompagnò il sorgere della civiltà industriale e che oggi si può ammirare solamente durante i tragitti di archeologia industriale di cui il medio corso dell’Adda é probabilmente uno degli esempi più clamorosi in Italia e nel mondo. Seguendo il canale di restituzione delle acque si raggiunge, a poco più di un chilometro verso sud, la centrale elettrica Esterle, funzionante dal 1914 in parallelo con la Bertini.
Anche in questo secondo caso l’applicazione del tema neoclassico é tale da dissimulare la reale funzione dell’edificio, che si avvicina al carattere di una residenza signorile di stile liberty. Peraltro quello che può essere definito il “percorso dell’energia elettrica” non si limita al territorio di Cornate, ma va esteso fino a comprendere almeno i Comuni di Paderno d’Adda e di Trezzo.

E’ qui infatti, a pochi chilometri da Cornate, che si trovano due tra i maggiori esempi di quella civiltà industriale di cui dicevamo sopra: a nord le prese dei canali sull’Adda che alimentano le centrali Bertini ed Esterle, in prossimità del magnifico ponte in ferro (costruito verso la fine dell’ottocento) che unisce la sponda milanese a quella bergamasca, e a sud la centrale Taccani che con la sua imponenza forma un complesso inscindibile con il Castello e con il villaggio di Crespi d’Adda, un sito che è stato recentemente dichiarato patrimonio mondiale dall’UNESCO e che risulta come uno degli insediamenti operai di inizio novecento meglio conservati d’Europa.

Via Porta- Ingresso alla corteNon si possono dimenticare, a fianco degli insediamenti industriali, i luoghi che ricordano la presenza di una civiltà contadina che per lungo tempo é stata l’attività predominante della zona: é quindi obbligatorio citare alcune cascine che si rifanno alla tipica architettura rurale lombarda.

Loggiati, portici, ballatoi, pozzi, scale in legno, camini dalle forme curiose: tutti elementi che si ritrovano ancora, spesso ben conservati quando non addirittura ristrutturati, nella Cascina Fugazza, nella Cascina Pozzona o nella Curt di Sa’natt, nella Curt del Gugia o nella Cascina Borina.

Impossibile nominarle tutte, ciascuna immersa dentro le proprie peculiarità costruttive, nei propri linguaggi che mescolano i dialetti e lasciano quasi sdrucciolare le parole fino a renderle differenti a distanza di poche centinaia di metri. Sia chiaro: non parliamo di centrali idroelettriche, di villaggi operai o di cascine per coprire il vuoto di maestose opere d’arte o di cattedrali indimenticabili.

Vogliamo semplicemente sottolineare il fatto che il turismo non può limitarsi all’affollata rincorsa verso la mostra del momento o alla città d’arte, ma significa anche riscoperta delle radici dei popoli, della loro cultura materiale, della storia che si fa attraverso un campo coltivato o una turbina che mugghia spinta dai vortici.

Proprio al centro dell’abitato di Colnago, in via Castello, si erge poi la Torre, un imponente quadrilatero che spicca tra una cornice di edifici nuovi come un elemento estraneo, quasi calato da una mano gigantesca. In effetti la prima impressione è che la torre sia stata rubata di peso ad un castello, e che ora le manchi la protezione delle mura amiche.

Alcune testimonianze storiche sono peraltro propense ad affermare che una fortificazione fosse davvero presente nel territorio comunale, ma gli scarsi resti rinvenuti costringono a pensare quest’eventualità come una semplice ipotesi. Un restauro della torre é stato eseguito negli scorsi anni a cura di uno studio privato, ed ora il piano terreno dalla struttura é adibito all’esposizione di mostre artistiche o viene utilizzato come sede di concerti di musiche antiche.

Tomba Romana

tomba romanaSi trova all’esterno del palazzo municipale, in via Volta,29, a destra dei giardini. Rinvenuta unitamente ad un altro centinaio di tombe nell’anno 2005 nella necropoli romana in località cascina Preti. Risalente al III secolo d.C. è considerata un “unicum” in tutto il nord Italia, sia per le dimensioni che per la foggia. L’opera è estata costruita in strati alterni di sassi e mattoni. All’interno delle tombe sono stati ritrovati molti reperti appartenenti a corredi funebri, attualmente conservati presso la Sovrintendenza per i Beni Archeologici.

Urna Funeraria

urna funerariaSi trova all’interno del Palazzo municipale Rinvenuta nella necropoli romana in località cascina Preti.Risale al III secolo d.C. si presenta nella forma originale con buona parte delle pareti e perte del coperchio in cotto, materiale tipico della civiltà romana. Sul fondo è ancora presente il serizzo, un particolare tipo di granito. All’interno è stato inserito del materiale non originale, che rappresenta una parte del corredo funebre: una olla contenente le ceneri del defunto (i romani generalmente cremavano i loro morti), delle lucerne, una moneta e una tavoletta di legno ricoperta di cera con il relativo chiodo appuntito per scrivere su di essa.

 

Chiesa di S. Giuseppe

chiesa san GiuseppeSi trova nella frazione di Porto d’Adda in piazza Don Giulio Ambrosiani. La classica linea architettonica e la pietra alternata al mattone conferiscono alla chiesa un carattere di semplice grandiosità. L’interno a una sola navata è disposto a croce latina e totalmente affrescato con scene tratte dall’Antico e del Nuovo Testamento.

Il visitatore che per la prima volta entra nell’edificio sacro rimane estasiato alla vista di tanto colore, ma lo sarà ancora di più quando seguirà la spiegazione di ogni singolo affresco.

Centrale Bertini

Centrale BertiniSi trova lungo l’Adda sulla via alzaia, seguire i cartelli “al fiume” e arrivare a Porto d’Adda Inferiore seguendo la via XXV Aprile (raggiungibile solo a piedi). Funzionante dal 1898 è stata la prima centrale idroelettrica europea e la seconda al mondo dopo quella delle cascate del Niagara negli USA, per la potenza dei suoi impianti e perché portava la sua energia fino a Milano, cosa impossibile fino allora.

Le sue turbine vengono mosse da una massa d’acqua trasportata da un canale di alimentazione lungo tre chilometri, che convoglia l’acqua nelle condotte forzate da un’altezza di 29 metri. Dal punto di vista architettonico rappresenta un prezioso repertorio di ricerca stilistica tra richiami neo-classicheggianti e decorazioni desunte dalla tradizione locale. A lato della centrale è ubicato un’edificio adibito a museodove è rappresentata l’interessante storia della società Edison e quindi quella dell’elettricita’

Centrale Esterle

Si trova lungo l’Adda sulla via alzala, seguire cartelli “al fiume” arrivare da Porto d’Adda Inferiore seguendo la via XXV aprile proseguire in auto lungo la strada bianca, orari: non aperta al pubblico. Costruita poco più di un chilometro a valle della Bertini. cominciò a funzionare nel 1914.

Molto più potente della Bertini, questa centrale è movimentata da una massa d’acqua di 80 mc. al secondo che scende nelle condotte forzate da un’altezza di 39 metri, il canale di alimentazione è lungo circa 5 chilometri e corre quasi interamente in galleria. Lo stile architettonico, eclettico lombardo di questo imponente edificio lo posiziona nei primi posti dei monumenti di archeologia industriale. Il sordo rumore delle turbine in movimento ed il turbinio dell’acqua appena liberata dalle macchine, rapiscono il visitatore in un’atmosfera irreale.

Navigli e chiuse

Si trovano lungo la via alzaia tra Porto d’Adda e Paderno d’Adda (raggiungibile solo a piedi dalla Centrale Bertini) II Naviglio ,detto di “Pademo”, fu inaugurato nel 1777 sotto l’Impero Austro-Ungarico di Maria Teresa. Progettato e costruito dal comasco Pietro Nosetti. dopo che altri progettisti avevano tentato, invano, la sua costruzione a partire dai primi anni del 1500.

La sua lunghezza è di circa 6 chilometri, comprendente anche l’ultimo tratto costruito dalla Società Edison per lo scarico delle acque della centrale Bertini. Lungo il suo percorso si incontrano 7 conche diverse per altezza, lunghezza e larghezza; da notare le paratie modificate da Leonardo da Vinci e le scalinate, sempre inventate dal Genio, utilizzate per non affondare i barconi. La passeggiata lungo l’alzaia che corre tra il naviglio e l’Adda è di incomparabile bellezza e lascia nei visitatori un ricordo indimenticabile.

Orari: sempre accessibile al pubblico

Colnago: Villa Sandroni, la Stele, le Torri

Si trovano nel centro di Colnago. Molto interessante la visita al centro di Colnago ricco di storia. L’itinerario nizia da Villa Sandroni sita in via Manzoni angolo piazza della Libertà. La Velia è una delle più antiche del territorio ed è datata intorno al 1650; il nome deriva dall’ultima famiglia dimorante. Oggi è di proprietà comunale. Dopo aver oltrepassato l’austero portico dell’ingresso si attraversa il cortile d’onore alla sinistra del quale si nota un vecchio pozzo attorniato da un acciottolato dal particolarissimo disegno.

L’edificio oggi ospita la biblioteca e la farmacia comunale oltre a diverse associazioni. Uscendo dal portone di Villa Sandroni e tenendo la sinistra, costeggiando la chiesa, ci si ritrova in piazza Sant’Alessandro, patrono di Colnago. Di fronte alla chiesa è posta una colonna in pietra, supportata da un piedistallo, con in cima una croce di ferro che ricorda i morti della peste del 1628. Proseguendo a destra della colonna, lungo la ciclabile, ed imboccando la prima via a sinistra, via Carotte, si noterà di fronte una possente e alta terre medioevale, oggi adibita ad abitazione privata.

Seguendo la via Moia, a sinistra della chiesa, e quindi a sinistra per via Manzoni, si incontrerà a cento metri sulla destra via Castello, proseguendo di poco sulla via si noterà a sinistra una tozza ed elegante torre medievale, probabilmente facente parte di un sistema fortificato, unitamente alla torre precedente.

Torri e Stele visibili dall’esterno, parco Villa Sandroni aperto di giorno.Info Pro Loco’, per visite interne Viltà Sandroni: Biblioteca 039.6282726

Cenni storici

come_eravamo_10E’ assai probabile che il toponimo Cornate sia stato mutuato da Paolo Diacono il quale, nel suo libro Historia Langobardorum, afferma che gli eserciti di Alachi (usurpatore del trono) e Cuniberto, re legittimo alla fine del VII secolo, vennero a tenzone in campo cui Coronate nomen est. In seguito alla battaglia che lo vide prevalere, il re Cuniberto avrebbe edificato nella campagna un monastero in onore del beato Giorgio martire, di cui tuttavia non si sono trovate tracce.

 La presenza longobarda sul territorio è corroborata da ritrovamenti archeologici che due diverse equipe di ricercatori hanno eseguito sul nostro territorio. L’equipe del Prof. Brogiolo, della facoltà di Archeologia dell’Università di Padova, ha eseguito prospezioni in località Rocchetta, ove ha messo in luce la presenza di vari reperti fra cui una cospicua cisterna, probabilmente risa lente al V secolo dell’era volgare, ed alcune tombe e fortificazioni probabilmente coeve, oltre ad abbondanti materiali ed oggetti di uso comune quali olle e ceramiche.

Essendo collocata in posizione strategica su uno sperone di roccia, la località era probabilmente fortificata sia per controllare il porto sottostante che il fiume in generale. In località Villa Paradiso ha operato un gruppo di ricerca diretto dal Prof. Lampugnani, della Società Lombarda di Archeologia, che ha messo in luce la presenza di una decina di tombe longobarde del VII – VIII secolo, ricavate in una preesistente villa rustica romana, risalente con ogni probabilità al I secolo della nostra era. Sono evidenti una pavimentazione in ciottoli rustici ed alcuni muri perimetrali, per un complesso di almeno nove ambienti.

Possiamo quindi in via ipotetica desumere che il nostro centro sia stato abitato dai Romani, che lasciarono sul nostro territorio sia segni di una strada che attraversava l’Adda in località della centrale Bertini, che la villa rustica cui sopra si è accennato. Sono poi intervenuti i Longobardi che, a partire dal 569, occuparono tutta l’Italia del Nord. Non vi sono riscontri storici significativi fino al 1538, anno in cui Carlo V diede Cornate, con altre terre, al marchese Pagano D’Adda.

come_eravamo_17Alcuni dati demografici successivi ci informano che Cornate contava 317 persone nel 1583, che raggiunsero la cifra di 715 alla fine del Seicento, ed erano per la maggior parte dedite all’agricoltura; tale situazione non cambiò in maniera significativa fino agli inizi del secolo scorso, quando furono costruite due centrali idroelettriche (Bertini ed Esterle) e si sviluppò l’industria a Milano, permettendo a molti di diventare operai. Nel 1870 il paese, con le due frazioni di Colnago e Porto, venne istituito come municipio e contava 3.973 abitanti.

Un cenno a parte merita la località di Villa Paradiso (probabilmente dal nome del proprietario delle terre, tale Paradixi), che è posta in una suggestiva posizione a dominare la valle dell’Adda, più propriamente della Bagna e del fiume sottostante. Fu fabbricata alla fine del XVI secolo dai Gesuiti e da loro gestita fino al 1773, quando la compagnia venne soppressa dall’imperatore d’Austria Giuseppe II. Oggi il vecchio caseggiato storico è stato rimaneggiato e l’unica vestigia di quei tempi è una piccola chiesa dedicata a Sant’Ignazio di Loyola. La frazione più cospicua del Comune è Colnago, che fu anche Comune autonomo prima del regio decreto del 1870.

In questa località due torri testimoniano i tempi feudali e, dopo opportuni restauri, si presentano in ottimo stato. Un altro monumento cospicuo è la Villa Sandroni, oggi ristrutturata e sede della Biblioteca Civica. Più significativa appare la storia di Porto d’Adda, che già nel XII – XIII secolo si chiama va Portus de Coronatae. Col passare del tempo il guado acquisì maggiore importanza strategica e commerciale, dato che l’Adda segnò, dal 1428 al 1797, il confine tra il ducato di Milano (occupato prima dagli Spagnoli e poi dagli Austriaci) e la Repubblica di Venezia.

Proprio durante il periodo della dominazione austriaca furono resi operativi gli studi per la costruzione di un canale navigabile, incomin- ciati fin dai tempi di Leonardo, e nel 1777 vi fu l’inaugurazione del naviglio di Paderno, che permetteva il superamento delle rapide dell’Adda fra i Tre Corni e la località Rocchetta. Tale opera consentì il collegamento del lago di Como con Milano, utilizzando, da Vaprio, il canale della Martesana.

Oggi il canale è fatiscente, pur se studi ed interessamenti a livello europeo potrebbero permetterne una significativa ristrutturazione per finalità turistiche. Già dai prossimi anni tuttavia vi saranno interventi per recuperare ad uso culturale vecchi edifici lungo il canale. A livello della conca grande del Naviglio sorge, su uno sperone di roccia incombente sul fiume, il santuario della Madonna della Rocchetta, il cui toponimo rimanda ad un uso militare del manufatto.

La chiesa fu eretta al tempo della costruzione del Duomo di Milano (1386) dal fisico Beltrando Cornatese, che vi chiamò i frati eremiti dell’ordine religioso di Sant’Agostino, i quali occuparono la località per pochi decenni, poiché all’inizio del XVI secolo Filippo Maria Sforza trasformò l’altura rocciosa in un fortilizio, pur lasciando intatta la chiesa. Oggi il santuario è stato restaurato ed è utilizzato per funzioni religiose.

Indice attrazioni turistiche

Tomba romana (1)

Urna funeraria (2)

Chiesa di San Giuseppe(3)

Centrale Berti ni (4)

Centrale Esterle (5)

Navigli e chiuse (6)

Colnago: Villa Sandroni (7), la Stele (8) le Torri (9 e 10)

(I numeri (*) sono riferiti alla mappa riportata più sotto)

 

Curiosità: I cognomi più diffusi nel paese

n. 261 Colombo, n. 222 Stucchi, n. 210 Crippa, n. 202 Scotti, n. 188 Panzeri, n. 134 Nava, n. 120 Passoni, n. 118 Colnaghi, n. 118 Villa.

Come raggiungerci

In auto:

dall’autostrada A4 [Torino-Trieste) uscita Trezzo Sull’Adda, direzione Monza dalla tangenziale Est di Milano uscita Vimercate Sud, direzione Trezzo Bergamo

In treno:

linea Milano-Bergamo via Carnate, stazione di Paderno-Robbiate, possibilità di bici al seguito (Info www.trenitalia.com) Con la Metropolitana Milanese: linea rossa 1 capolinea Sesto San Giovanni, linea verde 2 fermata Cologno Nord o capolinea Gessate (info e orari www.atm-mi.ittel.300.303131 tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30)

In bus:

collegamento con le fermate treno e MM a cura di Autoguidovie Italiane (Info e orari www.autoguidovie.it tel. 340.620000 operativo dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 13.30. Vedi in particolare: “Servizi Ira Porto d’Adda e Milano” e ‘Autolinea Pademo – Gessate M2″)

In aereo:

Bergamo Orto al Serio (26km), Milano Linate (38km), Milano Malpensa (79km)

Dove mangiare

Ristorante Pizzeria Boschetto (F) Via Villa Paradiso. 15 – 30040 Cornate d’Adda (MI) Tel 039 6060134 chiuso il martedì prezzi 15-20 €

Pizzeria Nueva Vida Cafè (E)

Via Papa Giovanni XXIII 2 – 20040 Porto d’Adda (MI) Tel 039 6926426 chiuso il lunedì prezzi 8-12 €

Pizzeria Locanda Credevo Peggio (M) Via Volta 44 – 20040 Cornate d’Adda (MI) Tel 039 6060063 chiuso il mercoledì e domenica mezzogiorno prezzi 12-20 €

Ristorante Al Castello (F) Via Villa Paradiso, 18 – 20040 Cornate d’Adda (MI) Tel 039 692167 chiuso il lunedì sera e martedì prezzi 15-20 €

Ristorante Al Mulin Via Festini 30 – 23877 Pademo d’Adda (LC) Tel 039 510165 chiuso il mercoledì prezzi 15-25 €

Ristorante La Cantina (c/o Hotel Trezzo) Via Sala 17 20056 Trezzo sull’Adda (MI)Tel 02 92002401 aperto tutta settimana prezzi 20-30 €

Ristorante c/o Hotel Adda Via Edison 27 – 23877 Pademo d’Adda (LC) Tel 039 514015 aperto tutta la settimana, prezzi da 16 50 € (menù del giorno) a 35€

Ristorante Hotel Pianura Inn Viale Lombardia 2 -20040 Busnago (MI) Tel 039 695330 chiuso il lunedì prezzo medio 11 – 25€

(Le lettere (*) sono riferite alla mappa riportata piu’ sotto)

 

Dove trovare prodotti tipici

Azienda Agricola Fiordicapra Vendita diretta formaggi di capra Via 1n Maggio 20040 Porto d’Adda di Cornate d’Adda (MI)Tel 334.3331470 Orari lun-ven 9-12 sab 9-12 15-19, don» 9-12 15-18,30

Dove dormire

Hotel Trezzo **** Via Sala, 17 – 20056 Trezzo sull’Adda (MI) Tel 02.92002401 manager@hoteltrezzo.it Prezzi singola 60-22 0 € doppia 30-280€

Hotel Motel Longobardo **** Viale Lombardia, 70 – 20056 Trezzo sull’Adda (MI) Tel 02.90962600 Prezzi singola 47€ matrimoniale 77€

Hotel Pianura Inn *** Viale Lombardia, 21 – 20040

Busnago (MI) Tel 039.6957412 pianurainn@tin.it Prezzi: singola 60€ doppia 30€

Hotel Adda **** Via Edison, 27 – 23377 Paderno d’Adda (LC) Tel 039.514015 info@hoteladda.it Prezzi: singola 62€ doppia 100€

Dove fare sport

Villa Paradiso -Golf Club via Villa Paradiso, 1 – 20040 Cornate d’Adda (MI) Tel. 039.6337124

Maneggio Fumagalli via G. Rossa, 13 – 20040 Cornate d’Adda (MI) Tel. 039.6926543

Esterle Squirt Point – Canoa e kajak sul fiume Adda – Tel 339.2723977 sito www.soyombo.it/esterle

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I testi e le immagini qui riportate sono stati tratti, per gentile concessione, dal sito della ProLoco Cornate d’Adda e dal sito del Comune di Cornate d’Adda.