Editoriali

Politica

  • Francesco Lollobrigida e la sovranità nel piatto
    by Redazione on Aprile 18, 2024 at 17:13

    C’era da immaginarselo già dalla scelta del nome del suo dicastero – ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare – che

  • Ilaria Salis candidata con Avs alle Europee: alle 15 c'è stata la firma dell'italiana nel carcere di Budapest
    by Il Foglio on Aprile 18, 2024 at 16:40

    Alle ore 15 Ilaria Salis ha accettato la candidatura con Avs, il partito di Verdi e sinistra italiana. Lo riferiscono fonti legate ai due partiti. Alle 19 è arrivata la nota dei leader  Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che fino all'ultimo ha smentito questa eventualità, dopo lo scoop del Foglio. "Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee", recita la nota. "In queste ore i gruppi dirigenti nazionali stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall'inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l'ultima decisione dai giudici ungheresi. L’idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri.  Il nostro è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora in attesa di un giudizio.  In tal modo Europa Verde e Sinistra Italiana intendono portare nel futuro Parlamento europeo iniziative legislative per la salvaguardia dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali in tutti i paesi dell'Unione. Nei prossimi immediati giorni sarà convocata una conferenza stampa.” Nel carcere di Budapest il corpo diplomatico italiano ha portato i moduli per la candidatura e autenticato la firma dell'italiana reclusa in Ungheria per aver aggredito due militanti di estrema destra. Sul caso si è espressa da Bruxelles anche Giorgia Meloni: "La candidatura di Ilaria Salis alle Europe non cambia il lavoro del governo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del vertice Ue rispondendo alle domande dei cronisti ai quali ha ricordati che "già in passato ho detto che la politicizzazione della vicenda non aiuta".  Durante "L'aria che tira" su La7 Angelo Bonelli aveva smentito lo scoop del Foglio. Scoop che invece si è rivelato veritiero.

  • Centrodestra veneto in tilt. La Lega spinge Forza Italia all’opposizione
    by Francesco Gottardi on Aprile 18, 2024 at 16:38

    Più che un ordine è un ultimatum. “Così facendo, Forza Italia si spinge fuori dal perimetro di maggioranza in

  • Cecilia Del Re annuncia la candidatura a sindaca di Firenze dopo la rottura col Pd
    by Redazione on Aprile 18, 2024 at 15:43

    “Corriamo senza paracadute né padrini politici, per una città pubblica che sappia pensare in grande". Si apre così il comunicato con cui Cecilia Del Re, ex Pd ed ex assessore della giunta di Dario Nardella, annuncia la propria candidatura alle elezioni comunali fiorentine dell'8 e 9 giugno 2024. La scelta di correre in autonomia arriva alla conclusione dello scontro con il Partito democratico, con il conseguente distacco e la nascita di Firenze Democratica, e la segretaria Elly Schlein, che aveva deciso per la scelta diretta di un candidato, quella di Sara Funaro, senza passare per le primarie che invece Del Re esigeva e a cui intendeva partecipare (per il centrodestra, il nome sarà quello dell'ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt).    "Doveva essere l’anno di una convenzione democratica come fu fatto ai tempi di Primicerio: era il momento giusto per provare a tenere insieme più anime di una sinistra che negli ultimi anni ha subito scissioni, a fronte invece di una destra che è cresciuta tanto da essere oggi al governo del paese e di sette capoluoghi su dieci in regione Toscana. Ma non si è voluto fare, nonostante gli appelli molteplici da parte di tante forze della sinistra e del centro sinistra, che vanno da Montanari a Saccardi", dichiara la candidata sindaca. Che aggiunge: "Noi abbiamo dialogato con le altre forze civiche e politiche del centro sinistra, cercando un’intesa sui punti comuni. E ringrazio chi, come l’Associazione 11 agosto, ha dimostrato uguale propensione al confronto, al dialogo, alla mediazione. L’operazione non è andata in porto a causa di qualche veto e assenza di troppo, ma quel laboratorio politico mantiene la sua validità. Anzi, lo è ancora di più in vista dei prossimi appuntamenti elettorali”.    Del Re passa poi all'attacco, insistendo sulla candidatura svincolata da altri partiti e forze politiche: “Siamo gli unici davvero civici perché non abbiamo un paracadute alle spalle: non corriamo mentre siamo assessori che tagliano nastri, vicepresidenti di regione o direttori di musei in aspettativa. Non abbiamo dietro di noi Renzi, Nardella o i partiti della destra. Abbiamo persone che chiedono di essere ascoltate e di sentirsi parte di un progetto. C’è bisogno proprio di queste due cose oggi a Firenze: ascolto e partecipazione. Per costruire una città che sia pubblica, ecologista, metropolitana e accessibile a tutte e tutti”.  

  • Il governo impugna le delibere dell'Emilia Romagna sul fine vita. Bonaccini: "Si è passato il limite"
    by Redazione on Aprile 18, 2024 at 13:00

    È di nuovo scontro sul fine vita. La presidenza del Consiglio e il ministero della Salute hanno depositato al Tar dell'Emilia-Romagna un ricorso contro la regione, e in particolare contro la direzione sanitaria che si occupa di salute della persona, per chiedere l'annullamento delle delibere della giunta che regolano le modalità di accesso per i cittadini al suicidio medicalmente assistito in Emilia-Romagna, approvate a febbraio.   A riferirlo è la consigliera regionale di Forza Italia Valeria Castaldini. Nelle motivazioni presentate con il ricorso, l'azzurra cita "la carenza di potere dell'ente" sul tema e "la contraddittorietà e l'illogicità delle motivazioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie". Quest'ultimo atto è il secondo, in ordine di tempo, a essere presentato al tribunale amministrativo dell'Emilia Romagna. Sempre Castaldini, a marzo, ne aveva presentato un altro analogo.   "Sono molto contenta che il governo, con questo atto formale, confermi e rafforzi il lavoro di questi mesi", ha commentato Castaldini, aggiungendo: "L'esecutivo ha ritenuto che la strada del ricorso che ho aperto fosse quella corretta e che ci fossero tutti gli estremi per annullare le delibere, come ho sempre sostenuto". Il presidente della regione Stefano Bonaccini ha commentato la vicenda: "Si è passato il limite. Non solo si negano i diritti delle persone riconosciuti dalla Corte costituzionale, ma si fa battaglia politica sulla pelle di pazienti che si trovano in condizioni drammatiche".     Con le delibere approvate a febbraio, la giunta guidata regionale voleva "colmare un vuoto normativo" che permettesse alle Asl del territorio di garantire il diritto al suicidio assistito già sancito dalla sentenza della Corte costituzionale nel 2019. Nonostante quella sentenza, infatti, non esistono ancora leggi nazionali che regolamentano questo diritto e come accedervi. Fatto che ha spinto l'Emilia Romagna (e il Veneto, senza risultato) a organizzarsi per conto proprio.     Alle aziende sanitarie locali erano state inviate delle linee guida che stabilivano iter e tempistiche del fine vita: tra le altre cose, sarebbero dovuti passare al massimo 42 giorni dalla domanda del paziente alla sua eventuale morte attraverso procedura farmacologica. Tra gli elementi contestati dai due ricorsi c'è anche l'istituzione del Corec, il Comitato regionale per l'etica nella clinica, che nel quadro delle norme sul fine vita era chiamato a fornire un parere "non vincolante su casi eticamente problematici e sui processi decisionali nei quali sono presenti dilemmi o conflitti etici che richiedono un supporto di tipo etico".   Fin da subito, l'azzurra Castaldini aveva puntato il dito contro quello che definisce "un eccesso di potere perpetrato dalla giunta Bonaccini, che così facendo eludeva di fatto la discussione e il voto in Assemblea legislativa, per evitare di spaccare il gruppo del Partito democratico". Una motivazione che l'ha spinta a presentare prima un ricorso, a marzo, insieme a diverse associazioni di categoria e oggi a esprimere "grande soddisfazione" per quello presentato dal governo.   "Speriamo che non sia stato già deciso tutto – commenta sempre Castaldini –, e che venga data voce in maniera democratica, con un dibattito vero e rigoroso, sia a chi è contro sia a chi è favorevole" al tema. "La soddisfazione è amplificata dal fatto che il fronte di coloro che ritengono che il modo di procedere della Regione sia giuridicamente discutibile e politicamente scorretto si allarga e arriva fino alla massima istituzione del governo. Questo rafforza una battaglia che non è solo giuridica, ma anche di difesa dei principi etici e democratici fondamentali", ha concluso l'esponente azzurra.   In serata sono arrivate anche le, dure, parole del presidente della regione Stefano Bonaccini contro la decisione del governo: "Il governo, anziché preoccuparsi di dare una legge al paese e alle persone che vivono in condizioni drammatiche, sceglie addirittura di boicottare l’Emilia-Romagna che attua la sentenza dalla Corte costituzionale. Per la destra non basta negare un diritto alle persone sancito dalla Corte: per loro è preferibile che un paziente in condizione di fine vita debba rivolgersi a un tribunale per vedersi riconosciuto quanto la Consulta ha finalmente sancito. Si è passato il limite. Non solo si negano i diritti delle persone riconosciuti dalla Corte costituzionale, ma si fa battaglia politica sulla pelle di pazienti che si trovano in condizioni drammatiche. L’Emilia-Romagna difenderà i propri atti e soprattutto il diritto di un paziente in fine vita a decidere per se, senza dover chiedere il permesso al governo e alla destra". Il dibattito sul fine vita, per approfondire

Esteri

  • Lo speaker Mike Johnson con l'Ucraina, finalmente
    by Il Foglio on Aprile 18, 2024 at 15:41

    “Potrei fare una scelta egoistica, ma farò ciò che penso sia giusto –

  • Google licenzia i dipendenti per aver fatto un sit in contro un progetto con Israele
    by Giulio Silvano on Aprile 18, 2024 at 14:21

    Martedì nove dipendenti di Google sono stati arrestati dopo aver organizzato una protesta negli uffici di New York e di Sunnyvale, in California. Protestavano contro Nimbus, un progetto da oltre un miliardo di dollari che Google porta avanti da tre anni per il governo israeliano, in particolare per alcuni ministeri, con la collaborazione di Amazon. Nimbus sta creando un potente sistema cloud che aiuti il governo israeliano a gestire, per esempio, massicce analisi di dati. I manifestanti non accettano di vendere tecnologie a Israele, tecnologie di cloud-computing e di intelligenza artificiale che, a detta loro, potrebbero essere usate per facilitare operazioni legate alla guerra a Gaza, soprattutto in materia di sorveglianza. Ai sit-in c’erano cartelli che dicevano “No AI for military”, e “No Cloud for Genocide”.   Un’opposizione interna a Menlo Park sulla vendita di prodotti a Israele c’era già stata quando il contratto con il governo era stato firmato, nel 2021. Con lo svilupparsi del conflitto, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, le critiche sono diventate più forti, fino ad arrivare alla protesta e alla necessità di dover coinvolgere le forze dell’ordine quando alcuni dipendenti hanno occupato gli uffici dei manager – “impedendo agli altri di lavorare”, dice l’amministrazione.   In seguito agli arresti, Google ha licenziato 28 persone: molti fanno parte del gruppo “No Tech for Apartheid” e sono convinti che i loro prodotti possano, come hanno dichiarato, “aumentare il livello di dislocamento e discriminazione del popolo palestinese”. Il gruppo ha già contattato gli avvocati per vedere se c’è lo spazio per intentare una causa verso l’ex datore di lavoro. “È un’escalation gigantesca rispetto a come Google risponde alle critiche dei suoi dipendenti”, ha detto un dipendente dell’azienda. Un’ingegnere di software era già stata licenziata a marzo dopo aver interrotto una conferenza per attaccare il capo di Google Israele proprio sul progetto Nimbus. “Mi rifiuto di costruire tecnologie che alimentano un genocidio”, aveva urlato.   I quadri di Google ci tengono a specificare che Nimbus non ha a che fare con armi o con altri prodotti di intelligence, ma che fornisce tecnologie e consulenze ai ministeri delle Finanze, della Salute, dei Trasporti e dell’Istruzione. Dopo che i militari israeliani hanno ammesso di usare dei sistemi di intelligenza artificiale per selezionare gli obiettivi per alcuni attacchi aerei a Gaza, alcuni dipendenti di Google dicono che potrebbero essere stati usati i loro sistemi, anche se non ci sono prove. Alcuni criticano l’assenza di potere che l’azienda ha nel monitorare l’uso dei nuovi sistemi di computing creati per il governo israeliano. “Quale assicurazione abbiamo che i nostri clienti non abusino di queste tecnologie per scopi militari?”, ha chiesto un tecnico del laboratorio di Google DeepMind. L’inchiesta dentro Amazon Dentro Amazon, che è l’altra azienda coinvolta nel progetto per il governo israeliano, le proteste non hanno avuto ancora grossi effetti, ma i dipendenti anti Nimbus vogliono far partire un’investigazione ufficiale per capire se i loro prodotti di cloud storage e computer vision “contribuiranno alla violazione di diritti umani o di leggi internazionali umanitarie da parte del governo israeliano”, si legge nel comunicato. Nel 2018 alcuni dipendenti di Google erano riusciti a bloccare un accordo simile, facendo saltare il progetto Maven che avrebbe aiutato il dipartimento della Difesa americano ad analizzare meglio i video dei droni militari. Il contratto stipulato però tra il governo israeliano e le due compagnie tech dice chiaramente che non si potrà recedere per via di pressioni pubbliche.   È l’ennesimo caso di un trend socio-politico che da ottobre sta creando importanti fratture nella società americana, una polarizzazione che sta colpendo il presidente Joe Biden nei sondaggi; per la prima volta un evento geopolitico sta dividendo il pubblico a livelli mai visti, dal Congresso a Hollywood, dalle università Ivy League al mondo tech. 

  • L’energia che ci serve passa dalla difesa aerea, dice Zelensky
    by Volodymyr Zelensky on Aprile 18, 2024 at 13:55

    ​Questa mattina in Ucraina è iniziato un altro attacco terroristico russo. Hanno colpito la nostra città di Chernihiv. Missili da crociera contro edifici civili. Molte case e un ospedale sono stati... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

  • In Iran la repressione in strada e nelle redazioni è ripartita sabato in sincrono con i missili
    by Cecilia Sala   on Aprile 18, 2024 at 06:54

    “Questa atmosfera di guerra, oltre a essere una copertura per un sistema assolutamente incapace di rispondere alle crisi interne, fa da scudo per una nuova repressione dei movimenti di protesta qui... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

  • Sanzionare l’Iran non basta più
    by Il Foglio on Aprile 18, 2024 at 04:15

    L’agenda della riunione dei ministri degli Esteri del G7 e dei paesi e delle istituzioni invitati continua a cambiare. La ministeriale, considerata la più importante del G7 dopo quella dei capi di ... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Economia

  • Il Made in Italy che Adolfo Urso non considera, mentre si preoccupa di Stellantis
    by Redazione on Aprile 18, 2024 at 04:00

    Per farsi un’idea del livello di smarginatura dell’

  • I nuovi dazi di Biden sull’acciaio sono una sciocchezza per tre motivi
    by Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro on Aprile 18, 2024 at 04:00

    Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiesto di triplicare i dazi sull’importazione di acciaio e alluminio dalla Cina... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

  • La Cina dei passi indietro
    by Redazione on Aprile 17, 2024 at 04:00

    La Cina cresce sopra le attese nel primo trimestre del 2024 ma l’incubo del paese si chiama “foreign direct investment”, vale a dire gli investimenti diretti da aziende estere. Questi ultimi, infatti, sono crollati di un ulteriore 19 per cento nei primi due mesi dell’anno, dopo che nel 2023 erano calati al livello più basso dal 1993. Dunque, quella che si registra nel primo trimestre è un’espansione economica dovuta soprattutto alle esportazioni ed è sicuramente più alta sia delle previsioni del Fondo monetario internazionale per il 2024 (4,6 per cento) sia della stima che aveva fatto il governo di Xi Jinping (5 per cento). Ma le politiche pubbliche, che hanno avuto successo nel supportare lo slancio delle imprese verso le vendite all’estero, hanno fallito l’obiettivo di frenare la fuga di investitori dovuta alla deludente ripartenza post Covid e a interventi normativi che hanno penalizzato soprattutto i settori hi tech e immobiliare.   E questo non è l’unico dato negativo. A fronte di un pil che cresce del 5,3 per cento, si registrano nel primo trimestre una produzione industriale (+4,5 per cento) e vendite al dettaglio (+3,1 per cento) inferiori alle previsioni degli analisti. In più, i prezzi degli immobili sono risultati a marzo in calo per il nono mese consecutivo, a riprova che la crisi del settore è stata tutt’altro che domata.     In conclusione, l’azione del governo cinese per vivacizzare l’economia sembra efficace solo in parte. Misure come i viaggi senza visto offerti a undici paesi europei (in primis l’Italia) a manager e a imprenditori, le agevolazioni fiscali per i lavoratori stranieri e per le piccole e medie imprese locali stanno consentendo alla Cina di migliorare l’immagine di paese con un’economia “in calo strutturale”, perché è stata superata la soglia del 5 per cento di pil, ma si stanno rivelando insufficienti per riconquistare la fiducia di investitori esteri che avevano confidato in un sistema che stava evolvendo verso un libero mercato e che, invece, ha fatto enormi passi indietro.

  • Le vittorie di Pirro di Urso contro Stellantis
    by Il Foglio on Aprile 17, 2024 at 04:00

    In questo scontro tra Stellantis e il governo italiano nessuno ci sta facendo una bella figura. Certamente non il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, uscito vittorioso dal braccio... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

  • La bufala dell’Italia quinto paese al mondo per soldi pubblici all’oil&gas
    by Il Foglio on Aprile 17, 2024 at 04:00

    È possibile che l’Italia – un paese povero di risorse – sia il quinto maggiore finanziatore mondiale dell’industria fossile? La risposta breve è: no. Eppure, questa notizia è stata ampiamente recla... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Ultimo aggiornamento articolo Dic 14, 2022 @ 15:49