battesimo

VANGELO

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

RIFLESSIONE

11 gennaio 2015

IN FILA NEL QUOTIDIANO
Festa del Battesimo di Gesù

Con un salto di 30 anni ci troviamo subito Gesù adulto e colpisce vederlo arrivare dal Battista senza gloria e splendore, con la forma della quotidianità e i colori della normalità, con 30 anni di storia scivolata via senza essere ricordata.
La sua nascita era stata accompagnata da alcuni prodigi, ma ormai erano stati dimenticati dalla gente, sepolti dalla disillusione del tempo che passa e pialla tutto.

Così, presso il Giordano, Gesù è in fila con gli altri, uomo comune che cammina impantanato nel fango di quella stessa vita piatta da cui anche noi vorremmo fuggire, di quella banale mediocrità da cui vorremmo liberarci, sognando un mondo diverso e una vita diversa.

Ormai Gesù è adulto e i presepi tornano in cantina, con gli angeli, le lucine, gli alberi e i sorrisi di cortesia.

Il mondo, tornando alla piatta e opaca normalità, non ha bisogno di stelline luminose ma di uomini illuminati capaci di instaurare rapporti autentici di verità e di libertà camminando a testa alta nel fango della quotidianità.

È il messaggio del cielo che si squarcia per dirci: “tu sei amato”.

Non quadra: noi veniamo educati a meritarci di essere amati preoccupati di fare cose per guadagnarci affetto e stima.
Tutta la nostra vita è sempre elemosinare apprezzamenti.

Il Dio di Gesù Cristo non chiede a te di essere buono ma ti chiede di lasciare che lui possa essere buono con te.

Dio ama gratis. Ama per ciò che sei, così come sei.
Chi ama così ti rende libero, autonomo, consapevole, maturo.

Cristo non nasce soltanto un giorno all’anno:
è un evento costante, che può avverarsi ogni giorno, in ogni gesto, pur piccolo, dove una logica egoista e pretenziosa, viene sostituita con una logica di libertà, di giustizia, di premura.

Natale non è una data significativa, ma è una filosofia.
Proprio come in una storia d’amore: ciò che ne dice la verità non è il giorno dell’anniversario, ma gli altri 364.

Ricordiamoci in questo 2015, ogni tanto, questa scena:
proprio mentre il Cielo dice che è il Figlio prediletto di Dio Gesù ha i piedi nel fango ed è in fila con l’uomo, ciò porta a sperare in 12 mesi di felicità, 52 settimane di serenità,
365 giorni di amore, 8.760 ore di forza,
525.600 minuti di speranza, 31.536.000 secondi di vita gustata, sia essa dolce o amara, piccante o difficile da digerire.

Parlare di qualità della vita è percepire l’esigenza di rinnovare il senso di ciò che abbiamo e facciamo.
È il tornare al Battesimo, il risalire alla sorgente della nostra vita.

Invece ci scopriamo spesso tristi, depressi, preoccupati:
permettiamo ai nostri timori di intralciare i nostri sogni.
Viviamo una sola volta: non c’è tempo per aver paura.
Sopra il fango in cui siamo impantanati c’è un cielo squarciato.

Un grande uomo di fede, Charles de Foucauld, ha scritto:
“Chiesi la forza e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte.
Chiesi la sapienza e Dio mi ha dato problemi da risolveve.
Chiesi la prosperità
e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Chiesi favori e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto niente di quello che ho chiesto ma ho sempre ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno”.