Questa canzone ha partecipato al 69 Festival di Sanremo classificandosi al 6° posto

Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là 
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo
Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore
Questa prigione corregge e prepara una vita
Che non esiste più da almeno vent’anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa, lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni 
Ma è già da più di dieci che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato per non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
Ma non capiscono un cazzo, no
Io non mi ci riconosco e non li voglio imitare
Avete preso un bambino che non stava mai fermo 
L’avete messo da solo davanti a uno schermo
E adesso vi domandate se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo 
È un mondo virtuale
Io che ero argento vivo, dottore
Io così agitato, così sbagliato 
Con così poca attenzione 
Ma mi avete curato
E adesso mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci 
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
(È così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia, non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò)
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Che è specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi il mio quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un’aula come cella
Suonerà come un richiamo paterno 
Il mio nome dentro l’appello
E come una voce materna 
La campanella suonerà
È un mondo nato dall’arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie a renderlo speciale
E dicono che tanto 
È un movimento chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in
Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se leggi la nomenclatura
Ho, sedici anni ma già da più di dieci
Vivo in un carcere, c’è un equivoco 
Nella struttura e fingono 
Ci sia una cura un farmaco ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un cazzo, no
E allora
Ti dico un trucco per comunicare
Trattare il mondo intero come un bambino distratto
Con un bambino distratto davvero è normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo, Signore
Io così agitato, così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo di avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c’è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere