brasile_indiosEntro in Brasile con un Bus 4×4 della portata di una trentina di persone dal Venezuela. Il bus è pieno di gente e la strada da percorrere è la transamazzonica, sulla carte in una dozzina di ore dovremmo arrivare a Manaus, la capitale dell’Amazzonia, ma ben presto scopro che cosi non è.

Il motivo ,la strada. Ogni qual volta piove qui, non vengono 2 gocce e via altrimenti non si spiegherebbe un verde cosi fiorente, qui arrivano cammionate d’acqua alla volta, e rovinano la strada, provocando mini ruscelli che la disgregano

Grandi buchi impediscono il bus ad andare forte, ma questi buchi non erano di un metro, no ci entrava tutto il bus intero tanto sono grandi. Bè il risultato che metà dei passeggeri stava male e non arrivavamo mai in nessun posto,anche dopo ore e ore di viaggio sotto il sole con l’umidità.

Anche io ero li li a vomitare, mi sono fatto coraggio vedendo le 2 suore davanti a me che non si lamentavano mai, forse però pregavano, solo piu tardi scopro che sono missionarie italiane. Arriviamo finalmente a Boa vista, su uno dei bracci del rio delle amazzoni, luogo dove i garimpeiros hanno la base, qui i cercatori d’oro vengono a vendere le loro pepite. infatti in paese non ci sono altro che negozietti con scritto fuori in portoghese compro oro.

Io e un ragazzo svizzero e 2 svedesi, abbandoniamo il bus e decidiamo di prendere l’aereo per non morire nella foresta amazzonica, se non da un’incidente stradale o precipizio in qualche canale, da vomito. Mancavano comunque ancora 6 ore per arrivare a Manaus nel cuore della notte. ma chi me lo fa fare. Il piccolo e carino aeroporto immerso nella foresta, tranquillo, con un solo aereo mi riempiva di gioia, la tranquillità finalmente, basta transamazzonica.

Sul volo della varig, mi sono subito addormentato sul finestrino tanto era stato lo stress, mai mi ero abbormentato prima d’ora su un’aereo cosi all’improvviso. Arriviamo a Manaus a buio e noi 4 prendiamo un taxi che guida da matti passando 4 volte col rosso.

Ecco, dico, non siamo crepati sul bus, non è caduto l’aereo ora va a finire che ci spiaccichiamo contro un’auto. Lui dice al nostro rimprovero, ma qui lo fanno tutti, MOLTO BENE. Mah!!! Dormiamo in un’ostello a gabbie, ma accettiamo tutto pur di andare a letto. All’indomani fuggiamo in un’altro luogo che assomiglia ad un’affittacamere. Passeggio per Manaus e scopro che sebbene non abbia strade importanti che provengono da altre città, è molto grande.

Qui è tutto duty free, senza tassa. in molti arrivano in aereo da Rio o San paolo a comperarsi radio tv computer ecc, tutto costa meno. Ma lo scopo della mia venuta qui in Amazzonia è naturalmente visitare la natura al che prenoto un tour di un giorno col pasto compreso prima in battello e poi in canoa tra la jiungla allagata.

Il tutto è molto bello, alberi giganteschi, vediamo anche il biricchino e pigro bradipo oltre che ad un paio di anaconde lunghe una decina di metri Anche il caimano fa vedere il suo musetto che non accarezzerei, mentre i pesci piranas, li vedo in una bancarella seccati al sole. ne compero uno che metterò nella mia bacheca in italia.

Ci portano anche in una specie di palude dove una casa galleggiante molto grossa fa da ristorante per i vai tour. Al ritorno vediamo l’incontro delle gialle acque del rio solimoes con quelle nere del rio negro che si accompagnano senza mischiarsi per decine di km. Il fiume è talmente grande che una nave da crociera è arrivata fin qui in tre giorni dal mare, risalendo le acque.

La Vistafjord della cunard. l’avevo gia vista in passato a Miami. La povertà dilaga, le baracche sono tante, i bambini si tuffano nell’acqua putrida vicini agli scarichi della città, che naturalmente vanno nel fiume. La sera prendo per la prima volta in vita mia il nuovo boeing 767 della transbrasil per La capitale del brasile .

Dove arrivo la mattina all’alba. Brasilia dall’alto è come stata disegnata su un foglio di carta, i palazzi tutti in ordine. Prendo subito un bus a lungo raggio che mi porta,viaggiando,questa volta in belle strade asfaltate, fino a Rio de janeiro. La mattina seguente. Rimango qualche giorno ospite di un’amico proprio in uno dei palazzi antistanti copacabana.

Visito il grande cristo Corcovado e con la cabinovia sopra il pom de sucar, la visione è spettacolare, ma come sapete la confusione della città dove oltretutto i bus fanno le gare tra di loro per chi sta davanti, a me non piace.

Dunque mi vedo una giornata di prove del GP di formula 1 al circuito di Jacarepagua e poi con Varig 747, volo direttamente alla malpensa, facendo durante la notte la mia solita visitina in cabina di pilotaggio.

ciao

Il racconto è stato gentilmente fornito dal sito di Daniele Somenzi