Argentina Patagonia T1Alla dogana tutto ok. Nel tratto della terra di nessuno, incontriamo la neve che ai bordi della strada raggiunge i 4 metri d’altezza,qualche foto e poi via verso l’altra dogana, quella argentina. Arriviamo verso sera a Bariloche, La città dove avevano catturato Erik Pribkie (il nazista) Dormiamo in un bed and breakfast da una coppia di argentini con cognome italiano,molto gentili.

Grazie alle loro spiegazioni stradali,prendiamo una strada un po più lunga ma sicuramente più veloce, e col senno di poi, veramente stupenda contorniata da paesaggi incantevoli, montagne colline steppe fiumi, esattamente al contrario di quel che mi aspettavo, ossia il piatto assoluto per centinaia di km.

Abbiamo erroneamente percorso anche un breve short cut sterrato di un centinaio di km,che invece si è poi rivelato molto bello e pieno di selvaggina, Il guanaco,fenicotteri,armadillo,papere di ogni genere,e piccoli struzzi. sud americani. Dopo un paio di giorni di macchina, arriviamo a Trelew, shopping al carrefour,( c’è anche qui????)e poi via alla penisola di valdes,poco distante,fino al villaggio di Piramides da dove partono i tour in barca per fare whale watching (avvistamento balene)

Ci avvisano che il giorno dopo il mare sarebbe stato molto mosso e i battelli non sarebbero usciti, allora prenotiamo subito l’ultimo tour della giornata.Alle 4.30 partiamo con un moderno canotto da 50 posti con ghiglia rigida, per fortuna eravamo una ventina cosi potevamo camminare liberamente.In baia quel giorno erano stimate 110 balene franche, infatti non appena percorsi 100 metri dalla riva nella baia, 2 balene immense ci danno il benvenuto.
 15 metri di lunghezza e varie tonnellate di stazza,provocavano un piccolo tsunami con belle onde quando saltavano fuori in un salto dall’accqua; spettacolo visto e filmato varie volte, La coda poco prima che si immerga è il momento dove si scattano foto a raffica. in tre ore di escursione, abbiamo visto 21 balene, e 2 quasi toccate, Giuseppe era ad un metro dal suo muso e io a 2.
Esperienza che vale il viaggio. Al momento nella mia classifica personale delle cose più belle viste, metterei al primo posto, l’antartide,le cascate Iguazu e poi le balene. Giuseppe ha insistito per visitare con l’auto anche la parte est della penisola di valdez,dove abbiamo visto il luogo dove le orche azzannano le foche fuori dall’acqua per colazione, documentario gia visto da piero angela. al largo un’altra balena franca che si divertiva a saltar fuori dall’acqua, che biricchina.
Un uccellino incuriosito si è avvicinato alla portiera dell’auto dove io ero seduto alla guida, aperta la portiera, il tipo era talmente smaliziato che non solo è entrato senza bussare ma all’offerta di una briciola di pane mi si è appoggiato sulla mano senza problemi, che biricchino anche questo.
Tornando verso Trelew, un gruppo di guanaco ci sono venuti incontro che ho filmato con grande gioia. Giuseppe ed io abbiamo deciso di tornare in Cile ripassando dalla stessa strada anzi che fare quella più a nord,non sapevamo come era l’altra ma questa appena fatta, si, ossia molto bella e veloce.

Dormiamo nello stesso posto dove eravamo stati 2 sere prima, in stanza priva di tv, io e Giuseppe guardavamo nel piccolo video DVD prestatoci da Donato,i dischetti di viaggi fatti da noi precedentemente e nella fattispecie, di quando eravamo stati nell’okavango delta in botswana. Incredibile, avevamo nostalgia di un viaggio e eravamo in quel momento in viaggio.
Magari, poi a casa avremo nostalgia di quando in viaggio guardavamo un’altro viaggio, e ti garantisco che ora qui al Cinquale, mentre sto scrivendo. ho molta nostalgia di quel momento.
La sfortuna vuole che qui in Argentina il giorno dopo ci sia uno sciopero dei benzinai proprio nelle 2 città che dobbiamo raggiunger successivamente, e siamo in riserva. allora aspettiamo davanti al distributore come tanti altri l’arrivo dell’autocisterna. 4 ore dopo finalmente eccola,cosi possiamo proseguire per il confine con il Cile sulle montagne delle Ande.

ciao ciao

Il racconto è stato gentilmente fornito dal sito di Daniele Somenzi