Domenica ore sei: partenza con bus per Sanremo. Una giornata sulla riviera ligure organizzata dalla locale biblioteca in occasione della Festa dei Fiori che ogni anno si svolge in questa città. Nel programma, l’arrivo previsto intorno alle 9 di mattina slitta di una buon’ora a causa dell’intenso traffico stradale incontrato.

Il conducente del bus ci porta sino in centro dove scendiamo nei pressi della manifestazione e, prima di andarsene a trovare parcheggio nelle zone predisposte in periferia, ci dà appuntamento nello stesso punto per il rientro serale. Incluso nei costi abbiamo anche il biglietto per il posto in tribuna spettatori, che ci evita patemi di posizionamento, tipo vedi o non vedi e spingi spingi che arrivi più avanti.

Nonostante il ritardo accumulato abbiamo ancora un pò di tempo per passare tra le strade adiacenti dove sono posizionati i numerosi gruppi di contorno, bande musicali, majorette, supporter a seguito dei carri, artisti a pieno titolo in attesa di partecipare alla manifestazione. L’aria è abbastanza pungente ma pian piano l’atmosfera e la temperatura va scaldandosi, mentre i turisti arrivano da tutte le parti sempre più numerosi e vanno accalcarsi dietro le transenne, posizionate lungo il percorso.

La sfilata ha inizio ma sono previsti due giri sul medesimo percorso e noi abbiamo il biglietto in tribuna valido per il secondo giro. Verso le 12 prendiamo posto nelle tribune sul Lungomare Italo Calvino, poste poco distante dalla curva, dove è posizionata la troupe della Rai che segue l’avvenimento in diretta.

Questo presenza comporta alcuni problemi per quelli che, come noi, sono qui come spettatori: i carri ed i gruppi partono alle nostre spalle a comando, ripresi dagli operatori ed intervistati dai presentatori Massimiliano Ossini e Veronica Maya, per il programma Linea Verde, Rai1. Poi ci sono le pause dovute alla pubblicità da inserire nel palinsesto del programma Tv: è uno spettacolo a singhiozzo telecomandato.

Per contro devo notare che, in questo tratto di strada, tutti sfilano al top, sotto gli occhi delle telecamere, suonando e danzando al meglio delle possibilità. Si inizia con una sfilata di amatori in vespa, mitica moto storica seguita da alcuni gruppi bandistici, che a loro volta si intercalano ai carri. Tutti sono molto bravi, ciascuno preceduto dal gagliardetto, dal mazziere e contraddistinto nella propria impeccabile divisa; chi con strumenti classici, tamburi e fiati, chi esibisce strumenti particolari e strani, del tipo “autocostruiti” e rifiniti in fogge divertenti e fantasiose; un gruppo sfoggia soli strumenti a fiato perfettamente cromati e clonati, di colore argenteo, che danno all’insieme un tocco veramente raffinato e di effetto molto chic.

Poi gruppi di majorette, altri artisti in “libertà” che aggiungono colore e per chiudere un gruppo di artisti francesi che simulano dei pastori che portano al pascolo dei mammuth, marchingegni mobili, molto coreografici, che simulano assalti ai turisti a bordo strada. I carri fioriti, piatto forte della manifestazione, come ogni anno sono sviluppati su un tema particolare: in questa occasione il tema è “I grandi fumetti italiani”: ad ogni comune partecipante viene assegnato un fumetto al quale ispirarsi per allestire il carro.

Così troviamo rappresentati personaggi come Tex , Cocco Bill, Tiramolla, Alan Ford, Dylan Dog, Lupo Alberto, Corto Maltese, Nick Carter, Diabolik, Pimpa, Bonaventura, Pedrito El Drito. Il carro di Sanremo è, come solito, presentato fuori concorso e quest’anno è dedicato ad Antonio Rubino, illustre artista dei fumetti nato nella città dei fiori. Le opere, costruite dagli artisti locali con fervida immaginazione, preparati da mesi nella loro struttura portante e sono decorati con migliaia di fiori di ogni tipo e colore tra petali di rose, margherite, orchidee, ciclamini, garofani, papaveri, mimose e via dicendo, tutta produzione rivierasca doc.

L’abbinamento dei colori offre un effetto stupendo alla riproduzione dei personaggi e di tutto il contorno, ma il tempo è molto breve per osservare con sufficiente attenzione i particolari che, subito all’occhio, si presenta una nuova attrazione. Il regolamento pretende che almeno l’80% dell’infioramento deve essere composto da fiori freschi per cui il completamento dei carri deve essere fatto solo negli ultimissimi giorni, e notti, precedenti all’evento, in un autentico “tour de force no stop” per i gruppi partecipanti.

La sfilata si conclude con la premiazione dei migliori comuni in competizione. Ma lo spettacolo, se così si può dire, non è ancora finito: trattandosi di fiori freschi recisi, non più recuperabili, è stata introdotta l’usanza di distribuire al pubblico i fiori utilizzati per comporre le varie opere sui carri. Si scatena così la caccia al carro con i fiori particolari o più pregiati; taluni prendono letteralmente d’assalto i carri in un’opera di demolizione impensabile, per portarsi a casa come trofei, parti di autentici capolavori, frutto di giorni di lavoro distrutti in pochi minuti.

Vabbè che in tal modo il servizio nettezza urbana di Sanremo avrà meno quintali di rifiuti da smaltire ma l’arrembaggio dei vari turisti mi è parso un po’ sopra le righe. Qualche appunto a margine La sfilata ha i suoi natali nell’anno 1904, quando venne creata come Festa della Dea Flora, in un momento di massima popolarità della Riviera ligure, come meta di vacanza delle classi agiate del Nord Italia. Allora erano carrozze a sfilare, rivestite di fiori.

Dopo l’interruzione a metà degli anni ’60, la manifestazione venne restaurata nel 1980, e da allora è divenuta un appuntamento fisso molto seguito. Sanremo in fiore è affiancato da altre manifestazioni e mostre offrendo una magnifica vetrina per le creazioni artistiche dei maestri fiorai, che utilizzano in modo sapiente i fiori, le piante grasse, fiorite ed aromatiche, della Riviera ligure di Ponente.

Nel contesto dell’evento viene premiato anche il miglior bouquet ispirato al Festival della Canzone Italiana e vengono presentate ai visitatori una serie di esposizioni sui prodotti della floricultura rivierasca e sull’impiego della decorazione floreale nell’interior design contemporaneo. Regina della Riviera Ligure, la città si propone con vitalità, eleganza, glamour ma anche cultura e storia.

Il Casinò appare elegante su una delle vie più belle del centro e, passeggiando lungo Via Matteotti, è praticamente impossibile non soffermarsi sulle vetrine luccicanti dei numerosi negozi tipici e delle raffinate boutiques: per gli amanti dello shopping le vie del centro sanremese sono un vero paradiso. Da non perdere, con l’occasione, una visita al suo centro storico ed alla cattedrale di San Siro, simbolo della storia civile e religiosa di Sanremo.