fuga egittoVANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

RIFLESSIONE

29 dicembre 2013

UNA FAMIGLIA BELLA
Festa della Santa Famiglia

Si racconta che Gesù Bambino apparve a San Girolamo
e gli chiese: “Girolamo, dammi in dono qualcosa di tuo!”.
“Ti dono la mia mente con quello che sa”.
“Ma quella è già mia!”, rispose Gesù bambino.
“Ti dono il mio cuore con tutto quello che ha”.
“Ma anche quello è mio!”.
“Che posso darti allora che non sia già tuo?”.
“Girolamo, dammi i tuoi peccati: quelli sì che sono tuoi!
Dammeli perché li distrugga con il mio perdono
e al loro posto io metta grazia e gioia”.

Prendere in mano la nostra vita è accorgerci che il Dio bambino
sorride alle nostre difficoltà, fragilità, debolezze.
Regaliamoglieli, portiamoli ai piedi della sua culla.
Dio che nasce vuole che anche in noi ri-nasca la vita.

Il Vangelo di oggi ci ricorda che il racconto del presepe
– pur con tutta la sua poesia, la sua magia, la sua santità,
pur con Gesù bambino dentro e tutti gli angeli sopra –
non finisce con i doni dei Magi, ma con una fuga per paura.

Maria, Gesù e Giuseppe devono vivere per anni in Egitto,
all’estero, da extra-comunitari, da precari,
cercando a fatica di garantirsi una minima sicurezza di vita.

C’è poi il peso morale di quella fuga:
scappano perché Erode vuole uccidere il bambino,
ma se il loro figlio è salvo, non lo sono invece tanti piccoli
innocenti di Betlemme che, per cercare lui e al posto suo,
sono stati sgozzati in braccio alle loro madri.

Così anche quando sembra che le cose vadano un po’ meglio
e si possa ricominciare a respirare,
la paura e l’incertezza abitano ancora le scelte.
con quella fatica del tirare avanti, ripartendo sempre da capo.

Non dimentichiamo mai che questa è stata la continuazione
della poesia del presepe.
La vita del Dio fatto uomo e della sua famiglia, fin dall’inizio,
è quanto mai “moderna” e simile alle nostre.

Allora Gesù può nascere ancora anche oggi nella nostra storia
può crescere nelle nostre fughe e nelle nostre paure,
può abitare nel nostro esilio nelle terre esistenziali dell’incertezza.
Il mistero del Natale ci dice la presenza di Dio accanto a noi.

Dio abita tutta la storia, anche la piccola storia della mia fragilità.

Come augurio per le nostre famiglie e per ciascuno di noi,
perché possiamo sentire compagni di vita e di fatica
Maria e Giuseppe, con le loro fatiche di coppia e di genitori,
rubo alcune parole di un’intervista a Audrey Hepburn.

Un giornalista americano chiese alla bellissima attrice
suggerimenti per la bellezza (Audrey Hepburn beauty tips)
e stupì molto la “cura di bellezza” che suggerì:

“Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Per avere uno sguardo luminoso,
cerca il lato buono delle persone.
Per avere un aspetto magro,
condividi il tuo cibo con l’affamato.
Per avere capelli bellissimi, lascia che chi ti ama
li attraversi con le proprie dita almeno una volta al giorno.
Per avere portamento, cammina con la consapevolezza
che non camminerai mai da sola.
Per avere mani curate ricorda che
una è per aiutare te stessa, l’altra è per aiutare gli altri.
La tua bellezza proviene solo dai tuoi occhi,
perché quella è la porta del tuo cuore”.

Che Maria e Giuseppe ci aiutino ad avere
una famiglia “bella”, anche se complicata, come la loro,
una vita “bella”, anche se complicata, come la loro.