magiVANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

RIFLESSIONE

6 gennaio 2014

REGALO COMINCIA CON LA “R”
Solennità dell’Epifania

“Ci troviamo continuamente di fronte a una serie di grandi
opportunità brillantemente travestite da problemi insolubili”
(John W. Gardner, educatore e politico statunitense).

È l’esperienza dei Magi: uno slalom tra problemi insolubili.
Hanno cercato soluzioni in giro, hanno chiesto alle stelle,
hanno chiesto a Erode: “dov’è la verità?”.

Anche noi, come Erode, dobbiamo ammettere con rossore
che a quella grotta, davanti a quel misterioso Dio bambino,
ci abbiamo messo le statuine, ma noi non ci siamo stati.

Anche quest’anno abbiamo fatto gli auguri a tutti,
anche solo un sms, ma alla fine abbiamo pensato poco al lui.
E il bello è che la festa era sua, il Natale era quello di Gesù!

Il nostro più grande rischio è quello di essere illusi:
illusi di averlo già conosciuto, illusi di essere apposto.

I tre Re Magi, uomini in ricerca che vengono da lontano,
oggi hanno tre doni per lui: l’oro, l’incenso e la mirra,
ma questi diventano per noi un’altra possibilità.

Un’ultima grande opportunità mascherata questa volta da regalo.
La “R” di regalo diventa per noi una strada da percorrere:
l’oro dei ricordi, contro il “se invece” dei rimpianti;
l’incenso della riconciliazione, contro il “ma lui” dei risentimenti;
la mirra della ripresa, contro il “però io” dei rimorsi.

La prima R di regalo: il passare dai Rimpianti ai Ricordi.
Dal continuo pensare alla vita con il “se invece…”
al ricordare il bello che c’è in quello che ho e che vivo
ed è davvero tanto in amore, in vita, in bellezza, in cose.
È l’ORO del cercare il positivo, dove sono e come sono,
per rendere prezioso lo sguardo sulla vita, sulla realtà.
Se ci ricordassimo di questo oro, non avremmo rimpianti.

Il secondo regalo: trasformare i Risentimenti in Riconciliazione.
Dal continuo pensare agli altri con il “ma lui…”
credendo che tutti e tutto ce l’abbiano sempre con noi,
al cercare ciò che ci unisce invece di ciò che ci divide,
al vedere la differenza come qualcosa che ci arricchisce.
L’INCENSO è fatto da tanti grani duri che si infiammano,
ma poi si sciolgono e si fondono e ne esce il profumo.
Che la nostra durezza e il nostro solito infiammarci
ci possa ogni tanto anche sciogliere per fonderci meglio,
come profumo d’incenso che renderà sacra anche casa nostra.

La terza “R”: vincere i Rimorsi e iniziare la Ripresa.
Dal continuo pensare a noi stessi con il “però io…”
al cercare di riparare per ricominciare sempre da capo,
per ritrovare, riscoprire la vita come occasione nuova.
È usare su di noi la MIRRA, resina aromatica da cui si produce
una essenza oleosa costosissima usata come profumo a corte.
Quindi chi aveva questo profumo era nobile, della casa del re.
È la nobiltà dei pensieri, delle parole e degli atteggiamenti,
per vincere la bassezza in cui siamo risucchiati normalmente.

Per andare a Betlemme, occorre ripartire da noi stessi,
sorridere alla vita, sempre, comunque e nonostante tutto,
rimettendosi continuamente in gioco. Come i Magi.

Quei tre regali fatti a Gesù, lui ce li restituisce come compito:
quello di smascherare le 3R che per noi sono problemi insolubili
(rimpianti/se invece, risentimenti/ma lui, rimorsi/però io)
e trovarci 3R come opportunità (ricordi, riconciliazione, ripresa).

La stella che ha condotto i passi incerti dei Re Magi,
porti anche noi a saper trovare e scoprire il sorriso di Dio,
là dove non ci saremmo mai aspettati di trovarlo.